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Matrimonio Audi-Ducati in vista?

Avevamo visto giusto: Ferdinand Piëch vuole la Ducati. Ma in gioco non è entrato con il gruppo Volkswagen, bensì con il marchio Audi, quello che per immagine e spirito è il più vicino a quello bolognese. Sembra che le cose siano già piuttosto avanti: Audi avrebbe un mese di tempo per confermare l'offerta pari a 832 milioni di euro. Adesso tocca ad avvocati e consulenti: dovranno lavorare parecchio per valutare tutti i risvolti industriali e legali dell'acquisizione.

Ingolstadt e Bologna: mai così vicine

Come avevamo anticipato qualche giorno fa, la Ducati potrebbe finire in mani tedesche: fonti vicine ad Audi affermano che lacasa tedesca avrebbe un diritto di prelazione valido fino a metà aprile, per dare agli advisor e agli avvocati delle aziende coinvolte il tempo di esaminare tutti i risvolti industriali e legali della vicenda. Sia Audi, sia Investindustrial (il fondo guidato da Andrea Bonomi proprietario di Ducati Motor) oppongono il più classico "no comment" alle voci che circolano in queste ore. In Ducati invece dicono semplicemente che "a rilasciare dichiarazioni puo' essere solo la proprietà". Ma  il numero uno di Volkswagen Martin Winterkorn, nel corso dell'assemblea annuale dei giorni scorsi ha risposto evasivamente alle domanda su Ducati, aggiungendo un paio di giorni dopo una frase sibillina: «Mi piace il rosso (esclusi i conti)...». Come il rosso Alfa Romeo (di cui si parla insistentemente come prossimo acquisto del gruppo tedesco) e  il rosso Ducati?

Ecco l'Audi Forum di Ingolstadt, il "cuore" della casa dei quattro anelli. 

Si farà anche il nuovo stabilimento 

Per quanto riguarda l'aspetto economico della vicenda, si parla di un'offerta da parte di Audi di circa 830 milioni di euro per Ducati Motor Holding (che comprende sia la parte produttiva, sia Ducati Corse). Siamo ben al di sotto del miliardo di euro che Bonomi pensava di raccogliere quotando il titolo nella borsa di Hong Kong, ma c'è anche da dire che l'acquirente di Ducati ne erediterà anche i debiti (800 miliori di euro secondo Audi, 200 milioni secondo Investindustrial). L'operazione inoltre comprenderebbe anche il nuovo stabilimento che dovrebbe essere realizzato a breve sempre a Borgo Panigale.

L'ingegner Ferdinand Piëch al volante del prototipo ultraleggero Volkswagen "1 liter", in grado di percorrere circa 100 km con un litro di benzina. 

Il "Progetto Aquila" va avanti

Dietro a tutta la vicenda c'è la regia di Ferdinand Piëch, il presidente del gruppo Volkswagen che sta seguendo passo a passo l'operazione Project Eagle in cui rientra l'acquisizione di Ducati. Il "Progetto Aquila" riguarderebbe il riassetto generale del gruppo VW, a seguito del quale si creerebbe un "sottogruppo tecnologico" di cui farebbero parte Audi come capogruppo (ecco spiegato perché si parla del marchio di Ingolstadt) e le "bolognesi" Lamborghini e  Ducati. Piëch era comunque interessato da tempo ad aggiungere un marchio motociclistico al gruppo. Ci aveva pensato concretamente già nel 2005, ma il progetto era poi sfumato perché gli advisor di VW non valutarono positivamente la situazione finanziaria e di mercato di Ducati. Adesso invece le cose andrebbero meglio e le prospettive per il futuro sarebbero ancora migliori. Per quanto riguarda invece l'attuale accordo commerciale tra Ducati e Mercedes AMG, sarà difficile che possa continuare una volta firmato l'accordo con VW.

Wrooom 2012: Valentino Rossi porta a spasso Nicky Hayden con una Desmosedici con le gomme chiodate. 

Avvocati al lavoro per Ducati Corse 

Quella di Mercedes sarà solo un'altra "gatta da pelare" per gli avvocati del gruppo VW: il vero problema sarebbero i risvolti legali degli accordi che legano Ducati Corse ai suoi sponsor, in particolare il gruppo Philip Morris (che secondo alcuni sostiene la maggior parte dei costi del contratto di Valentino Rossi). Chi invece sarebbe felice se l'ipotesi Audi dovesse andare in porto sono i sindacati e i lavoratori dell'azienda bolognese: l'esperienza Lamborghini (iniziata nel lontano 1998 e proseguita in perfetta sintonia sino ad oggi) dimostra che con i costruttori di auto tedeschi si va d'accordo e soprattutto che investono in Italia, molto più dei loro "colleghi" italiani...
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