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Icon Triumph Tiger 800 XC Dromedarii

L'americana Icon produce abbigliamento da moto e (ogni tanto) qualche bella moto "fuoriserie". Ma nessuna finora era venuta bene come questa Triumph Tiger 800 XC "post-atomica". Si chiama Dromedarii e richiama le atmosfere del film Mad Max. Ma come al solito ci era arrivato prima Carlo Talamo...

Una Tiger per affrontare il deserto

Icon, marchio di abbigliamento tecnico americano, si cimenta a volte nella preparazione di special dal carattere "forte", ma stavolta i customizer americani hanno superato se stessi. Si chiama Triumph Tiger 800 XC Dromedarii: il nome richiama le legioni dell'impero romano che utilizzavano cammelli e dromedari al posto dei cavalli per muoversi nelle zone desertiche e che vinsero numerose battaglie contro la fanteria a cavallo che male si adattava alle condizioni sabbiose del centro Africa. Telaio e sovrastrutture sono verniciati in color sabbia, ma soprattutto sono le modifiche alla "carrozzeria" che contribuiscono a dare un'immagine post-apocalittica alla moto: due grandi fari anteriori illuminano la strada, il serbatoio ha il tappo benzina e il manico di una vecchia tanica e due tanichette di benzina supplementari hanno preso il posto dei fianchetti. Anche il posteriore è stato stravolto, montando un codino di derivazione Ducati 916 opportunamente modificato per collocare un ampio portapacchi, mentre lo scarico a tromboncino esce alto sotto il codino stesso. La ciclistica e il motore invece rimangono invariati rispetto alla XC originale: solo una bella spruzzata di vernice per evitare che qualcosa risalti troppo. Il risultato è di grande impatto, sembra appena uscito da un fumetto cyberpunk. 



Talamo ci aveva pensato nel 1996  

L'idea di una Triumph "postatomica" non è nuova. Nel lontano 1996 Carlo Talamo, importatore di Triumph in Italia, aveva trasformato una Daytona 1000 incidentata in una "fuoriserie" da paura. Parti recuperate da vecchie auto e da ciclomotori, pezzi costruiti a mano in officina senza badare (in apparenza) allo stile: nacque così la Eve of Destruction (nome ufficiale), meglio conosciuta come Triumph Postatomica (per saperne di più, leggete qui). Tra le cose memorabili, la sella in pecora e la scritta (a gessetto) sul parafango anteriore "Four O'jar", sulla quale all'epoca si accesero le discussioni... finché Talamo non spiegò che era semplicemente Quarto Oggiaro in "inglese postatomico". Per la cronaca, la Postatomica è conservata perfettamente originale (cioè come la fece Talamo) nel garage di un appassionato nel milanese.

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giggio
Mar, 02/12/2013 - 09:49
Sarà, ma sto dromedario a me non piace proprio. Molto meglio l'italiana...