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Storie di un altro mondo – Alessandro e Michele, i gemelli che scambiarono il vincitore

I due gemelli di Sulmona arrivarono a correre in Superbike e nel mondiale 500 GP. Erano due gocce d’acqua, tanto che per riconoscerli conveniva guardare il colore della tuta. E così nel 1984...

Alessandro e Michele Valdo sono due simpatici gemelli di Sulmona arrivati a correre uno in Superbike e l’altro nel mondiale 500 GP. Nel 1984 però gareggiavano nel Trofeo Laverda 125. Erano due gocce d’acqua, tanto che per riconoscerli conveniva guardare il colore della tuta o la posizione in sella, piuttosto che confrontare i volti identici.

Andavano forte, Michele un po’ di più e si trovò all’ultima prova del campionato che era in lotta per il titolo. Gli andò male: sbiellò nella sua batteria di qualificazione e rimase fuori dalla finale. Il titolo andò ad Andrea Imperiali. La gara invece la vinse suo fratello Alessandro che quel giorno andava come il vento.

Chi scrive però era molto amico dei gemelli Valdo, li conosceva bene e rimase sorpreso riconoscendo una posizione di guida che non era quella giusta. Un dubbio non dimostrabile, e comunque nessuno ebbe niente da dire. Invece…

In mezzo con la coppa e alla sinistra Michele e Alessandro

 

Invece furono gli stessi gemelli a svelare la marachella qualche anno dopo, quando la cosa era ormai caduta in prescrizione.

«Mi chiese di correre al mio posto – racconta oggi Alessandro –. Disse che il campionato lo voleva vincere comunque, anche se non nelle classifiche ufficiali. E in effetti per noi, in famiglia, il titolo lo ha vinto lui».

«È stata proprio da ridere – si compiace Michele – . Volevo dimostrare a me stesso che quel titolo era mio e ci sono riuscito. Per me era la cosa più importante, avere la soddisfazione di sapere che ero stato in grado di farcela. Al di là dell’ufficialità».

Scende anche nei dettagli.

«Subito dopo l’arrivo scappai nella roulotte, misi i vestiti che aveva indosso Alessandro e lui si riprese la sua tuta, si bagnò i capelli come se avesse sudato sotto il casco e salì sul podio. Io… applaudii la mia premiazione da spettatore».

 

Dario Ballardini

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