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Sbk, per Ducati è un inizio da sogno: vincente in Europa e negli USA

Baustista ha centrato una doppietta ad Aragon, Petrucci lo ha imitato ad Austin. La Panigale V4 è una moto ormai matura e competitiva a ogni latitudine, mentre per la V2 bisogna considerare che i regolamenti della supersport non aiutano Borgo Panigale
L'avvio della stagione superbike per Ducati è andato oltre ogni più rosea aspettativa: Alvaro Bautista ha vinto due gare su tre ad Aragon, dall'altra parte dell'oceano Danilo Petrucci ha conquistato una doppietta ad Austin. Solo la supersport non ha regalato le soddisfazioni che ci si poteva aspettare dalla nuova Panigale V2, ma in questo caso le attenuanti non mancano.

Con il manico e con la testa
Bau Bau ha avuto indubbiamente i favori del calendario. Negli ultimi 5 anni, Ducati aveva vinto 9 gare su 16 al Motorland, tracciato che dice bene al motore della Panigale V4 e che ha portato al successo 4 piloti diversi di Borgo Panigale (Davies, Bautista, Redding e Rinaldi). Grazie alla doppietta di Alvaro, il conto migliora ancora, e bisogna aggiungere che in gara 1 lo spagnolo ha messo in pista anche una certa prudenza, per evitare di andare al tappeto nella lotta con Jonathan Rea. Nel 2019, sempre ad Aragon, Bautista aveva conquistato una tripletta, ma oggi la sua moto sembra anche più guidabile e comunicativa. Altre saranno le piste che dovranno confermare il buon avvio di stagione, ma dopo l'incredibile epilogo di tre anni fa – con Alvaro sconfitto nonostante 11 vittorie consecutive- in Ducati c'è la consapevolezza che con Rea e Razgatlioglu la corsa iridata sarà lunga e complessa.

Petrucci d'esportazione
Ha tutto un altro peso, ma il successo di Danilo Petrucci ad Austin fa comunque piacere: il MotoAmerica è pur sempre un'avventura nuova per Borgo Panigale e ha tutte le particolarità del caso, a livello di piste e spirito della competizione. Petrux per fortuna conosceva bene il tracciato, anche se in MotoGP non aveva mai brillato al COTA (un sesto posto come miglior risultato). Danilo si sta godendo alla grande il suo primo anno post motomondiale: un Dakar da protagonista prima e un anno negli Stati Uniti ora, con la possibilità di ricostruirsi una carriera che aveva preso una china discendente.

Un regolamento penalizzante
Con il terzo posto in gara 2 ad Aragon, Nicolò Bulega ha messo fine a un'attesa di 15 anni per Borgo Panigale dall’ultimo podio nel WorldSSP (Gianluca Nannelli su 749R, Valencia 2007). Il nuovo regolamento aveva portato ben sette Panigale V2 sullo schieramento e alla sua seconda gara dal ritorno in azione la casa bolognese è tornata sul podio con Nicolò Bulega, capace di concretizzare meglio dei compagni di marca il potenziale della moto. Chi si aspettava un dominio rosso anche nella cilindrata di mezzo sarà rimasto deluso, ma il balance of performance in questo senso è spietato: Ducati può scaricare a terra solo l'80% circa della propria coppia, e pesa 5 chili in più delle moto avversarie. È un handicap non da poco, e bisognerà vedere quanto inciderà su piste meno di motore rispetto ad Aragon.
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