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Razgatlioglu beffa Bulega in Spagna e riporta alla vittoria la BMW in SBK

Dopo avere lasciato la Yamaha per la BMW Razgatlioglu voleva assolutamente la vittoria e l’ha presa di forza già nel secondo appuntamento del mondiale Superbike

Grandissimo Toprak! La moto è cambiata ma la grinta no, dopo avere lasciato la Yamaha per la BMW Razgatlioglu voleva assolutamente la vittoria e l’ha presa di forza già nel secondo appuntamento del mondiale Superbike. Lo ha fatto in Gara 1 del round Catalunya, sulla lunga distanza. Quella che è stata per tanto tempo lo spauracchio delle moto bavaresi, veloci ma inclini a consumare eccessivamente le gomme. Invece il turco ha saputo aspettare, nella seconda parte di gara ha recuperato 4” a Nicolò Bulega che in sella alla Ducati era saldamente in testa, e all’ultimo giro lo ha infilato in curva 5. Un successo da manuale. A Monaco lo aspettavano da tempo, risaliva al 2013 l’ultima vittoria nella gara ”lunga”, conquistata da Chaz Davies in Germania, mentre l’ultima nella Superpole Race era stata nel 2021 in Portogallo ad opera di Michael van der Mark.

 

Bulega e Bautista ottima gara

Nel parapiglia del sorpasso Bulega ha perso terreno ed ha concluso a 0”868 ma ha comunque fatto la sua bella figura e soprattutto con questo secondo posto si è portato in testa alla classifica di campionato. Siamo solo all’inizio per cui non è una cosa di particolare di rilievo ma il ragazzo dimostra che la vittoria in Australia non è stato un fuoco di paglia. Tutt’altro. Le Ducati si confermano ai vertici, e non solo quello di Bulega: dimenticati i disastri delle prove è tornato a brillare Alvaro Bautista, con una gara degna di un campione del mondo. Dopo la Superpole lo spagnolo era stato retrocesso dall’11ª alla 14ª posizione per avere guidato lentamente in traiettoria; è partito dalla quinta fila ma ha rimontato come un rullo compressore e picchiando sorpassi su sorpassi ha conquistato il terzo gradino del podio. Nonostante qualche difficoltà, Bautista ancora c’è.

 

Iannone è quarto

Ne hanno fatto le spese tra gli altri Andrea Iannone e Michael van der Mark, travolti dalla sua rimonta. L’italiano ha concluso al quarto posto ed è il migliore dei piloti privati, il compagno di squadra di “Razga” invece non è andato oltre il nono a dimostrazione che la BMW va forte, sì, ma soprattutto se la guida il turco. Andrea Locatelli si conferma pilota solido e chiude la giornata con un buon quinto posto, a una decina di secondi dal vincitore, mentre resta spenta la stella del suo compagno di squadra Jonathan Rea, rientrato al box già al termine del primo giro.

 

Che succede a Kawasaki?

In questo inizio di stagione che ha visto stravolti i valori in campo rispetto allo scorso anno, resta poco chiara la situazione della Kawasaki: Alex Lowes aveva vinto due volte in Australia e qui ha ottenuto solo un sesto posto. Visti i risultati delle prove poteva andare anche peggio ma da lui ci si aspettava di più. Si è fatto notare molto di più suo fratello Sam, scattato al comando dalla seconda fila, ma lo show è durato soltanto quattro giri, poi il britannico è finito a terra alla curva 5. Settimo posto per Danilo Petrucci che per 3 decimi di secondo è riuscito a tenersi dietro Dominique Aegerter, poi ci sono van der Mark e due piloti italiani un po’ in affanno: con la Kawasaki ufficiale Axel Bassani non riesce a ritrovare i livelli raggiunti da privato con la Ducati del team Motocorsa ed è solo 10º, proprio davanti a Michael Ruben Rinaldi che ha preso il suo posto nella squadra di Lorenzo Mauri ma non riesce a ritrovare i livelli raggiunti lo scorso anno con la Ducati ufficiale. Sembra una presa in giro…

 

 

Questi i primi sei di Gara 1 

 

1. Toprak Razgatlioglu (ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team)

2. Nicolò Bulega (Aruba.it Racing - Ducati) +0.868

3. Alvaro Bautista (Aruba.it Racing - Ducati) +5.338

4. Andrea Iannone (Team GoEleven) +8.543

5. Andrea Locatelli (Pata Prometeon Yamaha) +9.818

6. Alex Lowes (Kawasaki Racing Team WorldSBK) +11.190

 

Giro veloce: Sam Lowes (ELF Marc VDS Racing Team) 1'41.440

 

 

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