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Michael Dunlop e le corse su strada: "In moto non sembra poi di andare così veloce"

Il 19 volte vincitore all'Isola di Man parla in un video dei rischi connessi alle road races: "La tua vita dipende da questioni di una frazione di secondo, ma quando sono in moto tengo tutto sotto controllo. È il mio lavoro"
In pochi possono parlare del Tourist Trophy con più cognizione di causa rispetto a Michael Dunlop. Il nipote del mitico Joey ha vinto la gara dell'Isola di Man per ben 19 volte, dopo avere debuttato nell'ormai lontano 2007 e avere perso solo l'anno successivo suo padre in un incidente nella North West 200. Se c'è una persona che può letteralmente incarnare l'affermazione “il pericolo è il mio mestiere”, insomma quella è proprio Michael, che in un recente video del produttore di tute e articoli in pelle Furygan è andato a fondo sull'argomento.

Il motore è la passione
Nel suo stile schietto, Dunlop inizia l'intervista parlando del tema che affascina da sempre grandi e piccini, professionisti e amatori: la velocità. Dunlop parla delle velocità estreme che sperimenta con le superbike sul circuito stradale del Mountain. “Una volta che sei in prima marcia, sei a 95-100 mph (…) poi si passa alla seconda, terza, quarta, quinta e sesta marcia e si arriva a 200 mph”. Michael è perfettamente conscio dei pericoli che corre. “Ci vuole solo una frazione di secondo perché tutto vada storto” continua, commentando le riprese di alcuni dei suoi precedenti incidenti. “La vita può morderti - cosa che ho avuto il lato sfortunato di vedere - la tua vita è tutta basata sulle tue decisioni: il fattore paura, il fattore di rischio”. Oltre allo zio e al padre, Michael ha perso anche un fratello, il che aveva fatto sorgere l'anno scorso dei dubbi sul proseguimento della sua attività come pilota professionista. Ma la passiona ha vinto. “Mi piace la sensazione che c'è dietro, nel cercare di trovare il limite senza superarlo, davvero, non mi stanca mai”.
Infine il 30enne, che è stato anche il primo uomo a completare il percorso del TT in meno di 17 minuti, conclude dicendo che le enormi velocità del TT non gli sembrano  così impressionanti. “Per me non è così veloce, ma per qualcun altro è stupidità. In realtà una volta che sei in moto tutto rallenta. Posso vedere tutto. Questo è il mio lavoro”. Il cortometraggio di 1 minuto e 30 secondi è stato prodotto come parte della serie di video "Inside Out Story" da Furygan e D3O. Potete guardala qui sotto.
 
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