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Max Biaggi sulla SBK: “Razgatlioglu ha introdotto qualcosa di diverso”

Sei volte iridato, di cui due in Superbike, Max Biaggi ha commentato il campionato attuale delle derivate di serie che ha tre protagonisti in sella a tre moto diverse. Il Corsaro ha paragonato i suoi tempi a quelli odierni e ha anche parlato dei giovani in arrivo nelle posizioni di testa
Perché ha successo la SBK secondo Biaggi
La Superbike sta regalando quest’anno grandissimo spettacolo con ben tre contendenti al titolo, Alvaro Bautista, Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu, basti pensare che sei gare si sono decise per meno di mezzo secondo e cinque hanno visto dei sorpassi all’ultimo giro che sono stati decisivi per la vittoria. Uno spettacolo nuovo, rispetto a quello a cui eravamo abituati anni addietro e dove c’era anche Max Biaggi. Il romano oggi è impegnato in Moto3 con il suo team, ma al sito ufficiale wordlsbk.com ha dichiarato: “Vedo che gli appassionati apprezzano davvero tanto la Superbike, è più vicina alla gente ed è come una famiglia! Il Campionato ha iniziato a essere molto bello con tre piloti al vertice, tre diversi costruttori al vertice. È molto interessante”.

Una parola per i tre protagonisti
Da lì ha poi fatto un paragone a quelli che erano i suoi tempi, dal 2007 al 2012, raccontando: “Ripensando all’epoca in cui correvo ritengo che anche i miei duelli con Jonny e Marco Melandri siano stati interessanti! Ora, dopo tanti anni, è bello vedere una lotta del genere e anche dei volti giovani e delle novità. Toprak ha introdotto qualcosa di diverso grazie al suo stile spettacolare. Sono contento anche per Bautista dato che è tornato su una moto con cui può vincere. Jonny non ha bisogno di presentazioni; è il re di questo sport ed è sempre bello vederlo”.

I giovani piloti in crescita
Poi Biaggi ha dato uno sguardo più indietro, ovvero ai piloti che inseguono i migliori: “Dal primo gruppo al secondo c’è un distacco e possiamo vedere le differenze. In quel gruppo ci sono dei piloti giovani che un giorno arriveranno lì davanti ma devono compiere uno step. Una o due stagioni potrebbe essere un tempo sufficiente. Ma a volte hanno bisogno di meno di un anno e poi nella prossima stagione saranno lì. Quei piloti possono vincere il titolo mondiale”.
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