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Marquez, un combattente nato

Il catalano ha fatto una grande gara ad Assen: nonostante la frattura al mignolo che non gli ha permesso di guidare come voleva, Marc ha stretto i denti ed è arrivato sul podio, davanti al compagno di squadra Pedrosa. Merito della sua voglia di non mollare mai

"In Germania ho già vinto tre volte..."

Lo splendido secondo posto ottenuto da Marc Marquez ad Assen è passato “sotto traccia” a causa della "storica" vittoria di Rossi dopo due anni di digiuno e l’impresa di Lorenzo, quinto con una spalla operata solo un giorno prima. Eppure anche Marc ha corso in condizioni critiche a causa di due fratture a mignolo e alluce che non gli hanno permesso di guidare come sa. Intervistato dal quotidiano spagnolo AS, Marquez parla delle difficoltà di Assen e del suo stato di forma: “Il dito sta abbastanza bene. È ancora gonfio ma per la germania sarò OK. Qualcuno potrebbe obbiettare che il mignolo è il dito meno utile per un pilota ma io sono uno dei pochi che frena con tutte e quattro le dita. Abituarsi a frenare con un dito in meno è stato complicato. Gli automatismi non si recuperano così facilmente e poi, purtroppo, a causa della fatica al termine della gara ho iniziato ad avere molto male all’avambraccio.”



In Germania sarà tutta un'altra storia

Con l’ennesimo ottimo risultato, Marquez ha accorciato ancora il distacco in classifica da Lorenzo e Pedrosa (rispettivamente a 23 e 14 punti): “In Olanda abbiamo fatto il massimo che si poteva. È vero, il risultato è stato ottimo ma è stato giusto che tutta l’attenzione fosse spostata verso Rossi e Lorenzo. Quei due hanno fatto, ognuno a suo modo, una vera impresa. Ora attendiamo la Germania, circuito storicamente favorevole a Pedrosa ma in cui anche io ho vinto nelle ultime tre gare (due in Moto2 e una in 125). Vedremo cosa riuscirò a fare.” L’ultima considerazione, Marquez la dedica agli uomini del suo box e di come giudicano il suo carattere battagliero (Pedrosa ormai ne sa qualcosa...): “All’inizio erano stupiti e continuavano a ripetermi che ero un combattente nato. Ora dopo qualche gara si sono abituati e non mi dicono più nulla. Sanno che quando c’è da provarci, io ci sono sempre.”
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