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ManxGP: Dunlop si conferma, Yeardsley sorprende

Il nordirlandese vince la Classic all'incredibile media di 126,681 miglia orarie, ritiro per Dean Harrison. Bonetti quindicesimo con la Bimota. Nella Senior podio monopolizzato dalle Yamaha R6, con Yeardsley seguito da Simpson e Ingham

Il Manx Grand Prix si è concluso con una conferma e una sorpresa: Nel Senior ha vinto il debuttante Joe Yeardsley, nel Classic un Michael Dunlop in stato di grazia. Nonostante il brutto tempo e le due gare ridotte da quattro a tre giri, lo spettacolo non è mancato.

 

Aria nuova

Ha vinto un rookie e anche al secondo posto si è piazzato un debuttante, ma si tratta di due piloti comunque di grande esperienza nelle gare su strada. Joe Yeardsley (figlio d'arte, suo padre Buddy vinse sul Mountain nel 1985) e Marcus Simpson hanno dato vita a un gran duello per tutta la durata della gara. Simpson aveva superato Joe all'ultimo giro, che poi gli aveva restituito il favore prima del traguardo. I due piloti su Yamaha R6 hanno impresso un gran ritmo alla corsa e Yardsley ha segnato il record del tracciato a 122,051 mph, entrando nel cosiddetto Tommy Club riservato a chi gira sopra le 120 miglia orarie di media. Terza un'altra R6, quella di Daniel Ingham.

 

Vecchie conferme

Nessuno è rimasto invece troppo sorpreso dalla vittoria di Michael Dunlop nella Classic Superbike, ma il tempo registrato dal nordirlandese su Suzuki GSX-R750 ha del fenomenale, considerando che ha girato a 126,681 mph di media. È il nuovo primato di categoria, a sole 10 miglia orarie di media dal best lap ever sul Mountain, segnato da Peter Hickman a oltre 136 mph. David Johnson su Kawasaki si è piazzato secondo, ma con ben 43,6 secondi di distacco. Grande delusione per Dean Harrison, che quando era staccato di 11 secondi da Dunlop ha visto la sua Ducati 916 spegnersi. Sul podio sono quindi saliti due piloti Kawasaki: David Johnson e Rob Hodson con le rispettive ZX-7R.

 

Bene Bonny

Ottimo il quindicesimo posto di Stefano Bonetti con la Bimota YB4. Nonostante i diversi incovenienti ai due motori portati per la gara, la tenacia è stata premiata. Bonetti ha fatto il rodaggio direttamente in gara (causa cancellazione del warm-up), ed è arrivato comunque in una posizione di rilievo, sfiorando la top10 dei tempi all'ultimo passaggio.

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