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Intervista esclusiva a Bautista: “Petrucci? Come compagno di box preferisco Rinaldi”

SBK intervista - Dopo aver dominato la scena a Misano, Alvaro Bautista si sta allenando in vista del prossimo round a Donington Park. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui sulla stagione in corso, sui suoi avversari, su ciò che ha ritrovato nella squadra Aruba.it Racing Ducati, passando anche dalla MotoGP
Per Bautista la serenità fa rima con Ducati
Nel 2019 Alvaro Bautista ha debuttato in Superbike, con Ducati, vincendo le prime dieci gare consecutive, ma poi non c’è stato il lieto fine. Quest’anno lo spagnolo e Aruba Racing Ducati hanno deciso di darsi una seconda possibilità e le cose stanno andando nuovamente nella giusta direzione. La nostra Serena Zunino ha potuto intervistare lo spagnolo, che le ha raccontato come sta vivendo questo 2022, cos’ha ritrovato in Ducati e ha provato a fare un pronostico anche della sua vecchia classe, la MotoGP.

Ti aspettavi un ritorno così felice in Aruba.it Racing Ducati?
Sono tornato per essere felice. Nel 2019 mi ero divertito davvero tanto con la moto, eravamo un tutt’uno, e dopo due anni difficili con HRC volevo tornare ad avere buone sensazioni e a divertirmi, per questo sono tornato qui. Con la speranza di trovare una moto come quella di tre anni fa ed è andata proprio così. Era quello che mi aspettavo, non tanto per i risultati ma più per le sensazioni.

Il tuo peggior risultato finora è un terzo posto, come commenti questi primi quattro round?
Un bilancio positivo senza dubbio. Ho potuto guidare e lottare con gli avversari per le posizioni di testa come tre anni fa. I risultati sono stati molto positivi. Abbiamo fatto un lavoro eccellente perché non siamo diventati matti per ritrovare la velocità. Stiamo lavorando bene facendo un passo dopo l’altro, senza esagerare e con tranquillità. Anche io come pilota sono cresciuto a livello di esperienza in questa categoria, conosco di più le gomme, i circuiti, so quando posso spingere di più o quando no.

Cos’hai ritrovato in Ducati?
La possibilità di guidare come voglio, senza pensare a come devo farlo. Semplicemente guido. Già solo con il mio stile riesco a sfruttare il potenziale della Panigale. Questa è la cosa più importante per me. Ho trovato poi una moto più equilibrata rispetto a quella di tre anni fa, quando eravamo un po’ troppo vicini al limite. Quest’anno è più performante e c’è più margine per spingere. 

Come descrivi il carattere della tua Rossa?
È una moto molto facile da guidare, sembra di andare piano quando invece vado forte. Non è nervosa. Si sentono bene le gomme, è morbida nel curvare e per me è una moto molto famigliare, amica.

Quindi il rinnovo con Aruba.it Racing Ducati è stato quasi automatico?
Sì, mi trovo molto bene sia con la moto sia con la squadra sia con Ducati. Questa volta è stato facile e veloce perché a volte magari si aspetta troppo e arrivano i dubbi. Abbiamo rinnovato adesso che va tutto bene, siamo tutti felici e continuiamo con questa mentalità.

Che avversari sono Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea?
Molto forti! Uno è l’attuale campione del mondo, l’altro ha vinto sei volte. Sono molto bravi, si trovano molto bene con le rispettive moto e nelle battaglie sono i piloti più duri con cui mi posso confrontare. Johnny è molto aggressivo e va sempre oltre il limite, cerca sempre di attuare la sua strategia che più che sorpassare è quella di frenare l’avversario, togliendogli un po’ il ritmo. Anche Toprak è molto aggressivo e anche se non c’è lo spazio lui prova a entrare, stacca fino alla fine, è molto difficile superarlo in staccata ma anche non farsi superare. Battere entrambi in pista è quasi impossibile.

Il prossimo appuntamento è a Donington Park, cosa ti aspetti dal round inglese? Finora in SBK non hai mai vinto ed è "casa" di Rea...
Per me sarà la pista più difficile di tutta la stagione. Tre anni fa era stata difficile per Ducati, avevamo sofferto abbastanza. Era stato l’appuntamento in cui più avevamo modificato la moto per cercare di essere competitivi. Per fortuna ora la moto è un po’ cambiata e speriamo che almeno le nostre prestazioni possano essere migliori. A parte questo, Rea sarà molto forte, darà il 120% per vincere davanti al suo pubblico e Toprak l’anno scorso andò molto veloce, la pista gli piace. Per noi sarà una gara in cui difendersi piuttosto che attaccare, sarà difficile, ma vediamo cosa succede. Se fanno un po’ di casino come hanno fatto ad Assen, forse possiamo prendere un po’ di vantaggio…

Chi vorresti avere come compagno di squadra il prossimo anno?
Sinceramente sono molto contento con Michael (Rinaldi, ndr) perché in pista ognuno vuole battere l’altro, ma fuori abbiamo un rapporto molto buono, siamo una squadra molto forte. Poi io sono il più vecchio della Superbike e lui è giovane, così Ducati ha da una parte l’esperienza e dall’altra l'entusiasmo della giovane età. Si merita di restare in questa squadra, formiamo una bella coppia, sta migliorando gara dopo gara.

Tra i nomi in lizza c’è anche quello di Danilo Petrucci, come vedresti un suo arrivo in Superbike?
Ha già corso in questo campionato, in Superstock e sta facendo una buona stagione nel MotoAmerica: non conosce le piste e sta andando molto forte. Potrebbe andare forte anche qui. A essere onesto, pensando a me, preferisco che resti Michael perché siamo alti uguali e con la stessa corporatura. Così la squadra lavora tutta insieme nella stessa direzione.

Guardando alla tua carriera in generale, quali sono stati finora i tre momenti più belli?
Parto da quando ho vinto il campionato mondiale di 125 nel 2006, è stato il culmine di tutto il mio lavoro. Poi anche il mio arrivo nel Mondiale, nel 2003, perché ricordo che due anni prima avevo fatto le valigie per restare a casa e non correre più. Correvo con i soldi dei miei genitori e avevo quasi smesso, poi in quell’anno ho avuto la fortuna di arrivare nel Mondiale e per me lì è cominciato il mio sogno. Infine un momento molto bello è stato quando ho ottenuto il mio primo podio in MotoGP, a Misano, e ho potuto essere sul podio con Valentino Rossi, che è la storia del motociclismo. Era pieno di gente, una cosa mai vista.

Secondo te chi vincerà il titolo in MotoGP quest’anno?
Non capisco cosa sta succedendo in quella classe. Quando correvo io c’erano quattro o cinque piloti veloci e arrivare quinto era praticamente una vittoria perché non avevo una moto ufficiale. Da quando non c’è più Marc Marquez che domina vincono tanti piloti diversi. Fabio Quartararo è chiaramente molto forte, ha più esperienza e ha un buon vantaggio che può amministrare. Aleix Espargarò sta sorprendendo tutti con Aprilia che è molto competitiva ed è molto forte in tutte le piste, ha molta esperienza e molta voglia di dimostrare che può vincere, sta facendo un anno eccezionale. E poi c’è Francesco Bagnaia che è molto forte, ha una moto molto competitiva, solo che sta sbagliando più di quello che si aspettava. Bisogna che si concentri bene e vediamo se da qui alla fine dell’anno può stare più vicino a Quartararo. Però è difficile capire chi può vincere il campionato, così come anche solo la prossima gara.
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