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Intervista esclusiva a Bautista: “Non sono mai stato così competitivo. Bulega? Pronto per la Superbike"

SBK news – Sulla pista romagnola Alvaro Bautista ha nuovamente dominato la scena con la sua Panigale V4 R dell’Aruba.it Racing-Ducati team e in esclusiva abbiamo potuto fare una chiacchierata con lui su questo momento d’oro che sta vivendo, sul test sulla Desmosedici GP che lo attende e ha fatto anche un pronostico sulla MotoGP...

Bautista e la Panigale V4 R: "Formiamo una coppia così bella"
Prima di andare a Misano e affrontare il quinto round stagionale, Alvaro Bautista è passato da Curno e Stezzano dove Brembo ha le sedi e ha fatto un giro a vedere dove nascono quei freni che poi in pista usa sapientemente. Il pilota dell’Aruba.it Racing-Ducati team ha raccontato: “Sono rimasto affascinato nel vedere quanta passione e dedizione ci sia in ogni fase di lavorazione degli impianti frenanti, non solo per la Superbike ma anche per tutti i principali campionati Motorsport. Da sempre sono un grande appassionato di freni: in gara sono molto forte nel rettilineo, quando è il momento di staccare non faccio mai una frenata da 100 a 0, ma cerco di essere il più graduale possibile". Nel round dell’Emilia-Romagna lo spagnolo ha fatto nuovamente il vuoto dietro di sé, firmando la terza tripletta consecutiva e prendendo un buon margine in campionato. Ecco cosa ci ha raccontato.

Hai da poco annunciato il rinnovo con Ducati, da cosa nasce questa alchimia perfetta?
Già nel 2019 la prima volta che sono salito su questa moto mi ero trovato molto bene, è chiaro che mi mancava un po’ di esperienza in Superbike. Adesso che conosco tutto meglio, quando sono tornato sulla Ducati ho ritrovato le stesse sensazioni sapendo però quello che facevo. Con questa moto posso guidare con il mio stile di guida naturale, senza sforzarmi, e sembra che per andare forte debba essere proprio guidata così. Formiamo una coppia così bella. La base moto e pilota è buona, poi anche io ho tanta esperienza perché sono tanti anni che corro.

Come sei arrivato a questo alto livello?
Ho cambiato il modo di allenamento, la maniera di affrontare le gare, di gestire diversamente le situazioni. Questo mi ha aiutato a migliorare anche i piccoli dettagli e questo mi permette di fare uno step in più. Non sono mai stato così competitivo. Penso di aver vinto il Mondiale nel 2022 perché ho lavorato davvero molto su di me e ne sono orgoglioso perché dopo tanti anni ho ancora lo stimolo di migliorare ancora come pilota. La mia sensazione sulla moto è ancora migliore rispetto all’anno scorso.

Su cosa hai lavorato su di te nello specifico?
Fisicamente avevo cambiato l’allenamento qualche anno fa. Ora sto lavorando un po’ di più sul rapporto mentale-fisico, ovvero quando voglio fare una cosa che il fisico mi segua. Per poter usare tutto il mio massimo potenziale per essere il migliore sulla moto. E cercare di gestire tutte le situazioni che ci sono in un weekend di gara – non solo internamente ma anche esternamente – per essere al top in tutte le situazioni.

Ti motiva avere tutti i rivali più giovani?
Un po’ sì! Soprattutto mi sento meglio, sotto tutti gli aspetti, rispetto a cinque anni fa. La mia sfera privata fortunatamente mi dà molta stabilità, ho una famiglia. Si dice che avere figli ti fa rallentare di un secondo, a me è successo l’opposto. A volte con i miei dico “Ah guarda il vecchio quanto lo rende difficile ai giovani!” È anche per me una extra motivazione dimostrare che con la mia età, e dopo tanti anni, ho ancora la fame di essere il miglior pilota. Sono orgoglioso anche di questo. L’età è un numero, ma la cosa importante è cosa si desidera ottenere.

È più difficile fare il papà o il pilota?
Chiaramente il papà. La moto la controllo io, le bimbe non capisco cosa vogliono. (ride) Sono molto contento perché è un’esperienza molto bella. Ho una famiglia stupenda, mi ha sempre aiutato, mia moglie mi ha sempre supportato e cerca di avere tutto sotto controllo per non darmi preoccupazioni.

Le tue figlie hanno capito che lavoro fai?
Ora sì. È bello perché mi vedono in televisione. Sono venute al round di Barcellona, abbiamo festeggiato insieme, è stato incredibile.

A livello di piloti, è più difficile battere Toprak Razgatlioglu o Jonathan Rea?
È difficile battere entrambi, ognuno ha le proprie qualità. Jonathan è un pilota molto aggressivo, che ha vinto tanto e ha molta esperienza. Ha anche la tranquillità di essere un campiona e a livello mentale è molto forte. Toprak invece ha molto, molto talento. Già solo per questo è difficile batterlo. Chiaro che ha meno esperienza e in alcuni momenti può essere più debole.

Non sappiamo ancora chi sarà il tuo prossimo compagno di squadra, pensi che Nicolò Bulega sia pronto per la Superbike?
Sì, credo sia un pilota molto tranquillo. Quest’anno l’ho conosciuto meglio. Ha molto talento, va forte ed è preparato.

Hai vinto due titoli in due momenti molto diversi della tua carriera, come li hai vissuti?
Il primo nel 2006, in 125, ero giovane, era come un sogno che si realizzava. Ero giovane, avevo talento, avevo una buona moto, una buona squadra. Ero veloce, mi veniva così naturale, l’ho vinto ed ero felicissimo. Questo invece ha richiesto più lavoro, ho vinto il Mondiale ma quando si vince nella categoria minore si vince con altri giovani. È importante, ma vincere un titolo nel 2022 a 37 anni dopo tutta l’esperienza, dopo esser tornato qui avendo vissuto due anni difficili con Honda. Poi vincerlo con due rivali forti: il miglior pilota di tutta la storia di Superbike, Rea, e l’unico pilota che è riuscito a batterlo, Razgatlioglu. Ho quindi battuto i due piloti migliori della SBK attualmente. I rivali rendono più o meno importanti i titoli. È quindi stato più importante di quello vinto 12 anni fa.

Presto farai un test con la Ducati Desmosedici GP: cosa ti aspetti?
Nulla di più che divertirmi. Sinceramente quello è l’obiettivo. Ho chiesto di poterlo fare perché a guardare da fuori sembra una moto divertente, tanti piloti vanno forti, mi piacerebbe ritrovarmi con quella potenza, quei freni, con l’aerodinamica nuova, tutta l’elettronica.

Chi vincerà in MotoGP quest'anno il titolo?
È veramente difficile capire da fuori cosa succede in quella categoria. I piloti stanno diventando un po’ matti, con tutta quell’aggressività. Il pacchetto più equilibrato che vedo adesso è quello composto da Bagnaia e Ducati. Hanno vinto l’anno scorso e hanno molta esperienza. Hanno più opzioni per vincere. Fino a quando non si arriva alla bandiera a scacchi però nelle gare può succedere di tutto.


Pensi che Marc Marquez abbia ancora possibilità di vincere?
No, ha molto talento ma deve recuperare tutto il tempo che ha passato fuori. Mi dispiace per lui perché è un pilota super top, che adesso non è nella situazione di poter lottare per un Mondiale. Né lui stesso, né ha la possibilità a livello tecnico.

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