Salta al contenuto principale

Incidente SBK - Alessia Polita su morte Antonelli: piloti carne da macello

Sulla sua pagina personale di facebook, Alessia Polita ha postato uno sfogo crudo e sincero, scritto di getto quando ha saputo della morte del suo amico Andrea Antonelli. Due incidenti gravi in poco più di un mese, Alessia accusa il circus, i piloti sarebbero solo carne da macello

Troppi due incidenti in un mese

Tra le corsie del centro riabilitativo di Montecatone c'è una donna, un pilota, che ha vissuto la tragedia toccata a Andrea Antonelli, morto ieri durante la gara Supersport a Mosca, in maniera molto personale. Alessia Polita era un'amica di Andrea, entrambi “zingari” del paddock, piloti per passione, con alle spalle famiglie pronte a sacrifici enormi pur di farli correre. Alessia, i conti col destino li ha fatti più di un mese fa, quando un guasto alla sua moto a Misano le ha portato via sogni e la possibilità di camminare. Si era ripromessa di non guardare più le gare, ma domenica, girando per le corsie del centro non ha potuto non imbattersi nella diretta di quel che stava succedendo a Mosca. Due incidenti gravi in poco più di un mese, troppo anche per un mondo, quello delle moto, che i conti col rischio li fa tutti i giorni. Alessia ha così deciso di lasciare al web il suo pensiero: l'incidente di Antonelli sarà anche stata una fatalità, ma,  gli organizzatori considerano i piloti carne da macello da sfruttare in ogni modo. A Misano non doveva succedere ciò che è successo, a Mosca, con quell'acqua, non si doveva correre. Ecco le sue parole:

“Distesa sul letto, cercando di esternare quello che sento dentro... dal 15 giugno ore 9.07 la mia vita è cambiata, i valori, l'importanza delle cose, sto lottando con le unghie e con i denti nonostante giornate di sconforto per accettare cio' che mi è successo. E' dura, è difficile, e poi in maniera naturale fai una scaletta delle priorita' e obbiettivi da raggiungere. Come prima cosa ho voluto abbandonare il discorso di guardare le gare, ero e sono arrabbiatissima, quindi niente piu' gare in tv e poi cominciare un lavoro e durissimo percorso di "lotta" con me stessa, per dare un motivo a tutto questo, incassare e pensare che sia soltanto un' altra dura prova da superare. Pensi e ripensi... la mia stessa passione, l'amore per le due ruote mi ha tradita... e poi tra le corsie di Montecatone, silenziose e imbarazzanti la domenica, perchè non c'è fisioterapia e programmi particolari; quelli del piano 0 (piano dove stanno i disabili piu' avanzati, ovvero quasi autosufficenti)possono uscire dalla mattina fino alla sera per andare dove vogliono, e io invece sono al piano 2 (quelli che sono arrivati da poco)quelli che possono andare solo al bar o nel giardino dell ospedale, ma la corsia mia è sempre abbastanza viva, televisioni accese nelle stanze e nella sala comune, insomma, mi trascino con la mia sediolina sfigata e sento l'eco di quella brutta notizia e molti dei disabili in reparto che mi guardano ... incidente gravissimo. Per quanto mi sia difficile in questo momento mi sono fermata davanti alla tv. Non posso crederci, nel giro di 36 giorni 2 incidenti gravi. Mi metto nella sala comune, oltre allo shock per aver visto che era Andrea,guardo il replay e seguo la procedura di soccorso fino a quando lo portano in clinica... ma il tempo passava e....ho capito subito,mi era gia' tutto chiaro, ormai le procedure si conoscono, noi piloti le conosciamo, il tempo di stabilizzarci e poi si parte subito in elicottero... ma l'elicottero era fermo li, speravo che uscisse quella barella da li dentro come ne sono uscita io per salire in elicottero,dentro di me ho sperato fino alla fine.Passata la mezz'ora mi sono sentita morire, non te ne andare Andrea, piuttosto vieni qua a Montecatone. Non so cosa mi abbia detto la testa, ancora sto qua che fisso il vuoto, mi domando il perchè, è vero il destino esiste, ne sono certa, ma a me sarebbe bastato un air france e molto probabilmente non sarei rimasta paralizzata, oggi era chiaro che in quel diluvio non si doveva partire. Bho, non so, so soltanto che oggi 21 luglio io credo di averne abbastanza del Motociclismo. Le moto le amero' sempre, ma qui c'è qualcosa che nn sta funzionando piu'! LE CARNI DA MACELLO sono dal macellaio. Grido a voi piloti del Civ e di qualsiasi altro campionato, le nostre voci devono essere ascoltate, non le loro. Non fate ancora una volta finta di niente!!!!!!”

Aggiungi un commento