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Superstock 1000, intervista esclusiva a Leandro Mercado: “Obiettivo: tornare in Superbike”

Superstock 1000 news – Era dato tra i favoriti della stagione e il pilota argentino non sta affatto deludendo. L'alfiere del Barni Racing Team Leandro "Tati" Mercado è in testa alla classifica generale e in sella alla Ducati è già salito tre volte sul podio in quattro gare. L'abbiamo intervistato a Misano, ecco cosa ci ha raccontato della Panigale, del campionato e della sua carriera
Obiettivo Superbike
L'anno scorso era stato protagonista nella categoria Superbike del CIV con il team Pedercini, quest' anno Leandro “Tati” Mercado sta facendo lo stesso in Superstock 1000 alla guida della Ducati 1199 Panigale R del Barni Racing Team. Classe 1992, l'argentino non ha deluso le aspettative, pur avendo cambiato team e soprattutto moto: in sella alla rossa di Borgo Panigale si trova molto bene, tanto da aver vinto subito la gara del debutto ad Aragon ed essere primo in classifica generale, con 14 punti di vantaggio su Lorenzo Savadori. Ecco cosa ci ha raccontato
Sei in sella alla Ducati, per te una moto nuova, che sensazioni hai?
Per me è tutto nuovo, sia la moto che il team e devo dire che mi trovo molto bene. Ho avuto bisogno di trovare prima il feeling in sella alla Ducati, che si guida in modo totalmente diverso rispetto a quello a cui ero abituato in precedenza (Kawasaki, ndr). Non abbiamo potuto fare molti test durante il periodo pre-stagionale, solo due, quindi ho avuto poco tempo e tuttora la sto conoscendo nei fine settimana di gara, ma mi piace moltissimo.

Quali sono le differenze più grandi tra la Kawasaki e la Ducati?
Ovviamente cambia molto con il motore bicilindrico, per questo ho dovuto modificare il mio stile di guida e adattarmi alla moto. Il modo in cui la guido sta continuamente cambiando e ogni week end di gara in cui ci lavoro mi adeguo sempre più. Ogni volta che la guido in pista le sensazioni aumentano notevolmente, sto conoscendo bene i suoi limiti e la capisco sempre meglio.

Come ti sembra il campionato?
Difficile (ride), ma noi dobbiamo rimanere concentrati e dare il massimo in ogni gara. Siamo molto competitivi e dobbiamo migliorare i punti deboli che abbiamo e dare il 100%. Attualmente siamo primi in classifica, ma non bisogna rilassarsi davanti ai buoni risultati, bisogna continuare a lavorare.

Ti piacerebbe tornare in Superbike?
Sì, mi piacerebbe, questo è il mio obiettivo: tornare ed essere forte, con una moto competitiva. Non so quando, ma vedremo. Il progetto EVO è buono, permette a piloti nuovi di entrare nella categoria e l'unica cosa che non mi piace è il fatto che sia una classe a sé rispetto alla Superbike. L'anno prossimo saranno ancora di più i partecipanti e questo è un bene. Anche la MotoGP mi piacerebbe, ma quello è il mio obiettivo finale, non voglio bruciare le tappe. È una categoria molto difficile, vorrei arrivarci in una condizione consolidata e forte, sarebbe un sogno.

Vivi in Italia ormai da quattro anni, si può dire che è la tua seconda casa?
(ride) Anche se ho il passaporto argentino, l'Italia è il mio secondo paese. Quest'anno vivo in un paese vicino a Imola. Mi trovo molto bene, le abitudini sono molto simili. Torno in Argentina quando è finita la stagione e quindi vado sempre là a passare l'estate.

Che effetto fa vivere in Italia, lavorare per un team italiano e guidare una moto italiana?
È una grande emozione. Poi il team è un bel gruppo, sono tutti molto professionali e c'è sempre una bella atmosfera con le persone con cui lavoro. Mi trovo davvero bene con loro, questo è un aspetto molto importante. Mi hanno dato molta fiducia e sono sempre molto positivi.

Che ricordi hai del CIV?
L'anno scorso fu un grande anno, e avevo lottato per il titolo proprio contro il mio attuale team, perdendolo per poco all'ultima gara di campionato al Mugello, la mia pista preferita. Anche in questa stagione avrei voluto partecipare al CIV, ma alla fine abbiamo deciso di prendere parte alla Superstock 1000 e focalizzarci solo su una categoria. 
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