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Stoner e Bayliss, personaggi troppo scomodi per tornare?

Questa stagione 2015 ha visto in Superbike il ritorno inaspettato di Troy Bayliss e in MotoGP il quasi rientro di Casey Stoner. Due storie che hanno in comune due grandi talenti e, forse, un'insofferenza del circus per personalità con troppo talento e carattere per il giorno d'oggi
Ex campioni troppo ingombranti?
Casey Stoner e Troy Bayliss, indimenticati campioni della MotoGP e della Superbike, oltre ad avere lo stesso passaporto australiano, hanno altro in comune: entrambi si sono ritirati dalle gare e nelle ultime stagioni si è sempre parlato di un loro possibile ritorno. Casey, classe '85, ha vinto due titoli mondiali in MotoGP e all'età di 27 anni ha voluto dire addio a un mondo che gli stava stretto. In realtà, il “canguro mannaro” non è mai andato veramente in pensione, il suo primo anno lontano dal Motomondiale l'ha passato disputando il campionato V8 Supercars e successivamente è diventato il collaudatore Honda, casa costruttrice con cui ha vinto l'ultimo titolo iridato e con cui è rimasto in ottimi rapporti. Da quando, nel 2012, Stoner ha deciso di "staccare", il tormentone su un suo possibile rientro si è riproposto regolarmente a ogni inizio stagione, con continue smentite del diretto interessato. Qualche giorno fa, però, la situazione si è ribaltata. Con il temporaneo ritiro di Dani Pedrosa si dava per certo il ritorno di Casey. Gran conoscitore della Honda, ex campione del mondo, chi poteva dare maggiori garanzie? Nessuno. Ma per HRC, Casey era un nome assolutamente "vietato". L'australiano ha sviluppato negli anni la RC213V e avrebbe quasi sicuramente creato problemi all'attuale numero 1 Marc Marquez, vincitore degli ultimi due titoli MotoGP e un po' in difficoltà in questo inizio di stagione. Per garantire la tranquillità dello spagnolo, la casa di Tokyo, per voce dello stesso Livio Suppo (responsabile del team HRC), ha deciso di tenere lontano Casey dalla pista. Una delusione per l'australiano che si è lamentato via Twitter col suo solito "stile". In contemporanea abbiamo assistito al rientro in pista di Troy Bayliss, che a quasi 46 anni suonati e con sette stagioni di pausa alle spalle, ha sostituito, in sella alla Ducati Panigale,  Davide Giugliano. Bayliss è tornato per il GP SBK australiano e quello tailandese e ha dato la paga a molti giovani avversari, in sella a una moto che al momento è ancora un po' "acerba". Dopo quattro manche, Bayliss ha detto basta (anche questa volta a sorpresa), ha salutato definitivamente la SBK e ha deciso di tornare a casa. Il sospetto però e che Casey e Troy siano due personalità troppo forti e ingombranti per i paddock di oggi, MotoGP e SBK sono cambiate in questi anni e, forse, non in meglio.
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