Incidenti auto moto - Gli smartphone sono la maggiore causa di distrazione
Sicurezza stradale - La compagnia assicuratrice Direct Line ha svolto uno studio sull'attenzione degli automobilisti alla guida, identificando lo smartphone come fonte di maggiore distrazione. Parlare al telefono mette in pericolo i pedoni, i ciclisti e, ovviamente, i motociclisti. Ecco la classifica dei 10 comportamenti scorretti più frequenti
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Lo smartphone è il peggior elemento di distrazione
Chi sono i più distratti sulle strade e quali sono le probabilità di avere un incidente? Con la nuova tecnologia Eye Tracking è possibile analizzare il livello di attenzione dei guidatori rilevando l'orientamento del cristallino. La compagnia assicuratrice Direct Line ha così stilato una classifica dopo una serie di test effettuati in Inghilterra. I risultati sono interessanti: lo studio ha dimostrato che ben il 22% dei ciclisti non vengono notati dagli automobilisti, una situazione rischiosa che si aggiunge anche alle comuni distrazioni di chi guida: gli smartphone sono utilizzati durante la guida dal 17% del campione, ma l'uso aumenta sensibilmente fino a 24% per i soggetti dei 18 ai 24 anni. Il 39,5% dice di approfittare delle pause al semaforo e solo il 27,2% afferma di aspettare che l'auto sia ferma per controllare e-mail e social network. Altrettanto rischiosa è la distrazione alla guida (tutta femminile) del make-up: il 4% delle intervistate dichiara di ritoccare il trucco solo in sosta al semaforo, ma per fortuna sono ben 85% le donne che non rischiano per sistemarsi il rossetto. La classifica delle azioni più pericolose commesse in auto è la seguente: 1. Scrivere al cellulare (sms, email, chat) 2. Noncuranza dei limiti di velocità in caso di scarsa visibilità 3. Noncuranza delle precedenze in incroci con ridotta visibilità 4. Leggere giornali e/o documenti durante la guida 5. Truccarsi con la macchina in movimento 6. Impostare il navigatore mentre si guida 7. Cambiare stazione radio mentre si guida 8. Mangiare al volante 9. Conversare in maniera animata girando la testa 10. Parlare al cellulare senza o con vivavoce/auricolari. E noi motociclisti? Pur non comportandoci sempre in maniera impeccabile, siamo spesso vittime di questi sbadati automobilisti al pari dei ciclisti al bordo della strada.
Chi sono i più distratti sulle strade e quali sono le probabilità di avere un incidente? Con la nuova tecnologia Eye Tracking è possibile analizzare il livello di attenzione dei guidatori rilevando l'orientamento del cristallino. La compagnia assicuratrice Direct Line ha così stilato una classifica dopo una serie di test effettuati in Inghilterra. I risultati sono interessanti: lo studio ha dimostrato che ben il 22% dei ciclisti non vengono notati dagli automobilisti, una situazione rischiosa che si aggiunge anche alle comuni distrazioni di chi guida: gli smartphone sono utilizzati durante la guida dal 17% del campione, ma l'uso aumenta sensibilmente fino a 24% per i soggetti dei 18 ai 24 anni. Il 39,5% dice di approfittare delle pause al semaforo e solo il 27,2% afferma di aspettare che l'auto sia ferma per controllare e-mail e social network. Altrettanto rischiosa è la distrazione alla guida (tutta femminile) del make-up: il 4% delle intervistate dichiara di ritoccare il trucco solo in sosta al semaforo, ma per fortuna sono ben 85% le donne che non rischiano per sistemarsi il rossetto. La classifica delle azioni più pericolose commesse in auto è la seguente: 1. Scrivere al cellulare (sms, email, chat) 2. Noncuranza dei limiti di velocità in caso di scarsa visibilità 3. Noncuranza delle precedenze in incroci con ridotta visibilità 4. Leggere giornali e/o documenti durante la guida 5. Truccarsi con la macchina in movimento 6. Impostare il navigatore mentre si guida 7. Cambiare stazione radio mentre si guida 8. Mangiare al volante 9. Conversare in maniera animata girando la testa 10. Parlare al cellulare senza o con vivavoce/auricolari. E noi motociclisti? Pur non comportandoci sempre in maniera impeccabile, siamo spesso vittime di questi sbadati automobilisti al pari dei ciclisti al bordo della strada.
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