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Sicurezza stradale - Spie di pericolo, sul cruscotto non si notano

Utili a segnalare un potenziale pericolo, i sistemi di aiuto alla guida devono però essere in grado di mandare avvertimenti ben visibili al pilota. In molti casi non è così e i tempi di reazione decisamente troppo lunghi. Ecco i risultati del test condotto dal Connected Motorcycles Consortium

Spie di pericolo
Con l'arrivo dei sistemi di aiuto alla guida, il cruscotto della moto diventerà più simile alla plancia di un’aereo, con tantissimi tasti e, sopratutto, una miriade di spie luminose pronte ad accendersi ed avvisare il pilota del pericolo imminente. Peccato solo che in molti casi quest’ultimo fatichi persino ad accorgersi della loro presenza.
A “lanciare l’allarme” è stato in questo caso il Connected Motorcycles Consortium - cioè l’organizzazione no profit nata dalla collaborazione tra associazioni, ricercatori, fornitori e produttori di motociclette con l'obiettivo di promuovere e sviluppare sistemi di trasporto intelligenti su  scala globale -, che ha condotto uno studio su come i conducenti reagiscono, appunto, agli avvisi di pericolo che s’accendono sulle moto. I risultati non sono per nulla buoni.

Lo studio del CMC
Lo studio ha coinvolto 21 motociclisti e 3 motocicliste lungo un percorso di prova di 37 chilometri in simulatore, dentro e fuori città, costellato di numerosi “punti di pericolo” (inizialmente invisibili ai biker) in prossimità dei quali - cioè 3 secondi prima che il pericolo diventasse effettivamente visibile per il pilota - si accendeva sul cruscotto una spia rossa di pericolo.  Nel 16,7 % dei casi, l'avvertimento non è stato nemmeno notato, mentre negli altri casi è passato in media 1 secondo dall'accensione della spia a quando questa veniva notata, 2 secondi (sempre in media) per chiudere l'acceleratore e addirittura 2,5 secondi per pinzare il freno. Tempi “biblici”, che rendono gli avvisi (quasi) inutili.

Soluzione
Nove dei 24 tester, motociclisti di età compresa tra i 22 ed i 60 anni hanno dichiarato che la spia dovrebbe essere posizionata più in alto sul cruscotto, se non addirittura all'altezza degli occhi. In 5 l’avrebbero voluta lampeggiante e in 7 abbinata ad un segnale acustico. Da qui le conclusioni del CMC che, denunciando l’inefficacia - seppur parziale - di sistemi che avvertono senza però essere notati, ha evidenziato la necessità di rendere i segnali ben più “incisivi” per ciò che riguarda l’attenzione del pilota.
D’altra parte, è bene ricordarlo, gli aiuti alla guida vanno benissimo e possono dimostrarsi estremamente utili, ma gli occhi di un conducente attento non possono ancora essere sostituiti da una telecamera o da un radar.

 

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