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Sicurezza stradale – Passi trentini, approvato nuovo limite di 60 km/h

La Provincia Autonoma di Trento ha approvato la riduzione a 60 km/h del limite di velocità sui passi delle Dolomiti rientranti nel territorio di competenza. Una decisione presa per motivazioni di sicurezza stradale e tutela ambientale. Il Coordinamento Italiano Motociclisti condanna: “È un’altro modo di fare cassa
Passi "limitati"
La decisione del consiglio della Provincia Autonoma di Trento di abbassare ancora di più il limite di velocità sui suoi passi portandolo a 60 km/h (prima era 70 km/h) lascia abbastanza perplessi, soprattutto per quanto riguarda le motivazione della decisione. Oltre al tema della sicurezza, tra le motivazioni di questa "stretta" rientra la tutela ambientale: troppi rumori molesti provocati dalle moto rovinerebbero l'ambiente del Trentino. Una motivazione che non regge (il rumore non è direttamente proporzionale alla velocità) e che, per colpire  pochi smanettoni, va a penalizzare la gran parte di mototuristi che puntano ai passi alpini solo per passeggiare e gustarsi il panorama. A corredo di questa decisione, la promessa (minaccia?) di aumentare i controlli per far rispettare la nuova norma, soprattutto per reprimere le elaborazioni dei motocicicli e la loro eventuale omologazione. Non ci sta il CIM (Coordinamento Italiano Motociclisti) che condanna la decisione, ricordando che non è facendo terrorismo che si risolve il problema della sicurezza sulle strade e sospetta che questo provvedimento serva solo a fare cassa. Il Coordinamento lancia anche l'idea di organizzare: “Un torpedone immenso di motociclisti che “intasando” i passi alpini a 60 km/h faccia capire l’assurdità di una simile restirzione alla circolazione, costringendo così le autorità a un confronto sulle proprie scelte ascoltando anche il parere di chi ama le moto ma le usa con intelligenza e rispetto degli altri.” Per il momento però sui vari Sella, Pordoi, Rolle, Fedaia, Valles non sarà più la stessa cosa... 
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acterun
Mar, 06/10/2014 - 16:58
C'è il limite si rispetta, se a uno non sta bene scelga un'altra meta e ci perderà l'economia della regione: della manifestazione frega niente a nessuno, abbiamo i ldiritto di scelta che è l'arma più dirompente che si possa utilizzare dove girano i soldi.