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Sei Giorni 2019 trofeo Vintage - Rinaldi, Sala e Passeri: la carica degli over 50

Rinaldi riflette sul momento del nostro movimento: "Ogni era ha le sue scuole, ora è il momento della Gran Bretagna". Mario è affascinato dal mezzo con cui correrà: "Freni e sospensioni all'inizio sono uno shock, ma queste Ktm in leggerezza se la giocano con le moto moderne"
Non troppo tempo addietro il presidente della Federmoto Giovanni Copioli ha proposto alla FIM il progetto del Trofeo Vintage Veterans e oggi quell’idea è diventata realtà: dal 13 al 16 novembre in Portogallo gli over 50 si daranno battaglia a margine della Sei Giorni e l’Italia schiera un tridente d’eccezione, composto da Passeri, Rinaldi e Sala.

Brescia più Bergamo uguale vittorie
Il cinque volte campione del mondo enduro è l’unico bergamasco tra due bresciani, ma Mario viene in soccorso dell’amico: “Sono bresciano al cento per cento, ma i miei trascorsi passano per il team Farioli, quindi anche io nel corso della carriera mi sono dovuto vaccinare – scherza-. Al di là delle battute sono contentissimo di questa avventura e credo che per noi ci sia davvero la possibilità di fare bene”. Rinaldi analizza il materiale tecnico a disposizione: “Le moto sono sorprendenti. Bisogna superare un primo periodo di adattamento, perché io non ero più abituato a guidare mezzi datati. Il reparto sospensioni e i freni a tamburo in particolare richiedono un certo lavoro per trovare il giusto feeling, ma per contro la potenza non manca e la leggerezza è di prim’ordine. Dal punto di vista del peso questa Ktm si guidano davvero bene e fanno concorrenza ai mezzi di oggi”. Rinaldi correrà nella 350, con una moto che ha iniziato a conoscere meglio nell’ultimo periodo, compreso il test di Dosolo (Mn) che si è tenuto venerdì scorso.

Vecchie glorie, orgoglio italiano
La formula di gara per la trasferta portoghese prevede la partecipazione di soli tre componenti per squadra: “Siamo un trio ma non è venuto a mancare nessuno – ride Mario-. La formula è un po’ diversa dal passato e anche il percorso non sarà lo stesso della Sei Giorni. I compagni d’avventura sono eccezionali e non vedo l’ora di iniziare a gareggiare”.
A precisa domanda Rinaldi risponde anche sul momento del nostro movimento nell’enduro: “Ogni era ha i suoi campioni e le relative “scuole”. C’è stato il periodo d’oro dell’Italia, della Finlandia, ora è la volta della Gran Bretagna. Secondo me se c’è un campione davvero forte poi si crea tutto un movimento di altri piloti e giovani che lo seguono – ricorda prima di chiudere con una battuta-. Per quanto ci riguarda alla Sei Giorni proveremo a metterci una pezza, facendo il possibile per tenere alto il nome dell’Italia, come possiamo”.
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