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Scooter 3 ruote: via libera in autostrada con il Decreto Rilancio?

Dopo quasi un anno di palleggio tra il Ministero dell'Interno e quello dei Trasporti, con la Polizia Stradale che chiudeva un occhio (ma non le assicurazioni), la soluzione dei problemi per la circolazione degli scooter L5e a tre ruote in autostrada potrebbe arrivare a metà luglio con la conversione in legge del Decreto Rilancio 
Forse Piaggio dovrà ringraziare Yamaha se (finalmente) a metà luglio arriverà una soluzione per la vicenda degli scooter a tre ruote "fuorilegge" in autostrada. Sembra sia stato infatti l'interesse suscitato dal nuovo Tricity 300 a portare di nuovo alla ribalta il problema dei veicoli con omologazione L5e di cui abbiamo parlato più volte nei mesi scorsi. In pratica, dopo una decina di anni di "silenzioso assenso", la Polizia Stradale nell'estate del 2019 aveva iniziato a multare gli scooter a tre ruote che circolavano in autostrada. Non tutti però: solo quelli che erano omologati come L5e (i cosiddetti "tricicli"), che secondo il Codice si possono guidare a 21 anni con la patente B da auto, ma che secondo la Polizia non possono circolare in autostrada sulla base di una interpretazione opposta a quella considerata valida negli anni precedenti.

Paura della rivalsa
Dopo che ANIA (l'associazione di categoria delle compagnie di assicurazione) aveva prospettato l'eventualità della rivalsa in caso di incidente in autostrada, le aziende produttrici di questi veicoli (Piaggio, Qooder e Peugeot) avevano iniziato un pressing sui ministeri competenti attraverso Confidustria ANCMA perché fosse approvata una modifica del Codice che riconoscesse la piena legalità di questi veicoli (unanimemente considerati dagli esperti come i più sicuri tra gli scooter) anche  in autostrada. Ma i problemi di approvazione della Legge di Bilancio e soprattutto l'arrivo della tempesta Covid-19 hanno fatto passare in secondo piano questa vicenda. Fino a qualche settimana fa, quando la presentazione alla stampa del nuovo Yamaha Tricity 300 ha riportato alla ribalta la vicenda. E ora finalmente si intravede una soluzione: secondo voci attendibili infatti la modifica del Codice sarà inserita tra i provvedimenti per il sostegno del "settore automotive" previsti nel Decreto Rilancio, che sarà convertito in legge entro il prossimo 18 luglio. Sarà la volta buona? 
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