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SBK 2016, intervista esclusiva a Davide Giugliano: “A Jerez e in Qatar a caccia della vittoria”

SBK news - Davide Giugliano attualmente è il miglior pilota italiano del Campionato mondiale delle derivate di serie con cinque podi ottenuti fino a ora. Un risultato che lo riscatta da un 2015 molto difficile condizionato da due infortuni che gli hanno precluso buona parte della stagione. Un piccolo infortunio alla spalla sinistra l'ha fermato a Magny-Cours, ma il romano tornerà in pista per gli ultimi due round ed è fiducioso di poter concludere al meglio questa stagione. Ecco cosa ci ha raccontato in un'esclusiva intervista
L'italia in Superbike è ben rappresentata da Davide Giugliano, pilota ufficiale Ducati e attualmente sesto in campionato. Il romano è tornato in pista nel 2016 con tanta voglia di rifarsi, dopo una stagione, quella passata, in cui è stato frenato da due infortuni piuttosto seri che gli hanno permesso di correre solo quattro round. Il romano dal prossimo anno lascerà il team Ducati e lo vuole fare regalando a sé stesso e alla casa di Borgo Panigale la sua prima vittoria in Superbike. La nostra Serena Zunino l'ha intervistato prima dei due round finali, a Jerez e in Qatar, dove Giugliano darà il massimo per concludere la stagione in bellezza.

Come giudichi la tua stagione finora?
Fino al Lausitzring la mia stagione era ottima. Poi sono capitati questi due stop inaspettati che mi hanno condizionato. Venivo da uno stato di forma importante,da gare molto positive e purtroppo sulla pista del Lausitzring non siamo riusciti a ottenere il 100%.
Siamo partiti benissimo in Australia, con il quarto e il terzo posto al mio rientro, è stato un risultato inaspettato per tutti dopo il mio sfortunato 2015. Dopodiché abbiamo avuto dei piccoli problemi, e mi sono dovuto sintonizzare nuovamente con la moto. Questo ci ha portato un po' fuori dai giochi, ad Aragon e ad Assen, e poi abbiamo capito quali erano le aree su cui lavorare e tutto è ricominciato ad andare nella direzione giusta. Io sono tornato sui miei livelli e la moto mi permetteva di guidare come volevo. Abbiamo ricominciato così a fare risutato in tutti i round e in tutte le condizioni. Prima del round in Germania ero quarto in Campionato e voglio tornare a occupare questa posizione.

Puoi dire quindi di essere soddisfatto della stagione 2016?
Sono molto soddisfatto, ho cambiato l'approccio al Campionato. Mi sono sempre preparato per la gara, mentre prima entravo in pista e pensavo di andare forte e basta. Quest'anno il lavoro è stato improntato in maniera diversa, pensando sempre più alle manche e i risultati si sono visti. Sono riuscito a fare delle gare davvero interessanti, anche se comunque vada non è facile guidare la nostra moto. Sappiamo che al momento è vincente, però con delle caratteristiche abbastanza estreme. Deve funzionare davvero tutto bene per essere competitivi. Dopo la stagione 2015 era difficile tornare in sella con la fiducia necessaria che serve per fare un mondiale Superbike.

Quale aspetto ti piace di più della tua Panigale?
Quando riesco ad andare forte in gara è solo ed esclusivamente perché sono riuscito a far svoltare la moto presto. Avendo uno stile di guida abbastanza pulito e scorrevole ho bisogno di una moto che sia rapida in ingresso curva. La Panigale ha un'eccezionale avantreno che ti permette di staccare fortissimo, ma la scorrevolezza non è il suo punto forte. Grazie al grande lavoro fatto con i miei tecnici siamo riusciti a trovare delle soluzioni che mi permettono di guidare come voglio.

Nelle ultime quattro gare ti concentrerai per la vittoria con Ducati...
Assolutamente! Voglio regalarmi e regalare al mio team questa soddisfazione, anche se so che non è facile. Tutti stanno andando fortissimo, il mio compagno di squadra è in uno stato di forma veramente buono e appena gli capita vince. Anche a Magny-Cours ha vinto in due condizioni estremamente diverse. So che non è facile nemmeno contro le due Kawasaki che vanno fortissimo sempre, su tutti i circuiti. Io, a parte loro tre, sono sempre stato sul podio, quindi ci credo, non ho mai mollato e non mollerò di certo ora.

Preferisci il circuito di Jerez o quello del Qatar?
Tutti e due. Jerez è uno dei tracciati dove sono andato sempre molto forte, il Qatar anche. Dovremo capire quali saranno le mie condizioni fisiche, come guidare, e da lì fare il programma. Darò il massimo in queste ultime quattro manche che sono molto importanti per me e per la squadra.

Cosa vorrà dire per te lasciare Ducati?
È sicuramente un dispiacere. Abbiamo costruito tanto insieme dal 2011 e sicuramente ci siamo tolti tante soddisfazioni, tante cose belle. Ho vinto con loro un Campionato Stock con il team Althea, risultato che successivamente mi ha portato in Superbike. Ducati poi si è fidata di me e dal 2013 mi ha portato con sé in questo progetto. Dal primo test che abbiamo fatto insieme a Jerez sono andato subito fortissimo, scacciando così i dubbi che c'erano su questa moto. Il lavoro è sempre stato tanto, la moto ha avuto bisogno di molto sviluppo, perché era difficile e poco lineare allo stesso tempo. 

Guardando al futuro, vorresti restare in Superbike o stai guardando anche altro?
La mia intenzione è quella di rimanere in Superbike, ma sto guardando anche altre categorie. Stiamo lavorando con i miei partner per riuscire a trovare qualcosa che sia giusto per me.

Le ultime gare le stai vivendo da papà, cos'è cambiato?
Mattia è una grande emozione, è la cosa più bella che un uomo e una donna possano fare. Questa è la mia parte familiare. Dal punto di vista del pilota è cambiato poco, probabilmente sono cambiati i voli, per tornare a casa prima. Siamo professionisti e siamo abituati a stare in moto e a vivere il weekend in una certa maniera. Mattia è qui che mi aspetta con la mamma!
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