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SBK 2015 - Il padre di Dani Rivas: "Era il mio migliore amico"

Incidente Superbike/Superstock, gara Laguna Seca 2015 - José Luis, padre di Dani, morto domenica a Laguna Seca, ringrazia tutte le persone che gli sono state vicino in questo terribile momento e ricorda di come suo figlio stesse vivendo uno dei momenti migliori della sua carriera, realizzando così il sogno di una vita
Il ricordo del padre
La nostra è una passione crudele, a volte, lo sanno gli appassionati che ogni giorno calcano le strade di tutto il mondo e lo sanno soprattutto i piloti, abituati a rincorrere la loro passione inseguendo quel limite che spesso fa la differenza tra il vincere e il perdere. La morte, negli sport a due ruote, fortunatamente non è più all'ordine del giorno come lo era un tempo, ma, purtroppo, si tratta di un'eventualità concreta che va sempre presa in considerazione. I passi da gigante fatti nelgi ultimi anni per rendere sicuro uno sport che fa del rischio il suo senso più profondo, hanno abbatutto le statistiche relaitive ai decessi ma non le hanno azzerate. Vi sono situazioni come un investimento o una carambola che coinvolge più piloti in cui il rischio resta alto e imponderabile. La lista recente è purtroppo lunga: Tomizawa, Simoncelli e Antonelli solo per citarne alcuni, e ora Dani Rivas e Bernat Martinez, deceduti domenica sul tracciato di Laguna Seca durante una gara di MotorAmerica. Non erano piloti famosi, ma comunque stimati e amati da colleghi e rivali. A due giorni dalla disgrazia ha deciso di parlare il papà di Dani Rivas, José Luis, per ringraziare chi gli è stato vicino in queste ore difficili e per ricordare con qualche parola suo figlio: “Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicini. Grazie ai messaggi id incoraggiamento, arrivati da tutti, amici, team sponsor... Dani stava realizzando il suo sogno di diventare pilota e questa tragedia è arrivata nel suo momento di forma più alto. Io gli sono stato vicino per supportarlo come pilota, ma soprattutto come uomo. Era il mio più caro amico.” 
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