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Royal Enfield 500 Bobber: il Capitano colpisce ancora!

Ecco la nuova special realizzata da Andrea Fontana, il famoso Capitano di Bologna. Questa "bobberina" su base Royal Enfield Electra 500 dimostra che basta un po' di fantasia per realizzare moto fuoriserie con tanta personalità e senza spendere un capitale

Non gli bastano i tatuaggi   

Aveva detto che lasciava le moto e faceva il tatuatore a tempo pieno... E invece Andrea Fontana ha resistito solo qualche mese senza mettere le mani sulle moto, dopo avere ceduto ad altri la sua "storica" Royal McQueen, la concessionaria di Bologna che tanto ha contribuito alla fama di Royal Enfield in Italia. 
Certo, ora con le moto ci gioca, non ci lavora, insomma gli impegni si sono invertiti: prima c'erano le moto di giorno e i tatuaggi di sera, ora impugna le chiavi inglesi solo quando depone gli aghi e gli inchiostri da U-Boot Tattoo.  E non avendo più un'officina tutta sua, Andrea deve chiedere ospitalità all'amico Luca di Stop & Go, l'officina autorizzata Royal Enfield di Bologna che collaborava (e collabora tuttora) con Royal McQueen.
Ma la voglia di realizzare moto uniche, semplici ed eleganti, è ancora la stessa che gli ha permesso di creare quei "gioiellini" che abbiamo visto tante volte nelle vetrine del suo (ex) negozio nel centro di Bologna


 

Un bobber è per sempre  

La base della moto che state vedendo è una Royal Enfield (tanto per cambiare), una Electra 500 EFI del 2009 per l'esattezza. Difficile però riconoscerla in questa bobberina leggera ed elegantissima.
Già, perché fare un bobber mentre sono tanto di moda le fuoriserie "vissute" in stile Deus oppure WrenchMonkeys?
"Se mi guardo in giro, vedo che tutti copiano tutti: una cosa buffa, ma a me non fa ridere, tutt'altro" è la risposta serissima di Andrea Fontana. In effetti lui ha fatto per anni delle special sempre diverse tra loro e a volte molto diverse dai modelli di origine: una cosa tutt'altro che facile, lavorando con moto "particolari" come le Royal Enfield prodotte oggi in India, ma praticamente identiche a quelle prodotte in Gran Bretagna negli anni 50. Ma possibile, vedendo le moto che ha realizzato, compresa questa bobberina. Anche stavolta per prima cosa Andrea ha denudato completamente la moto, togliendo tutto il superfluo. Una volta deciso la strada del bobber (forse su ispirazione del suo amico Roberto Rossi di H-D Mantova, autore dei più bei bobber su base H-D degli ultimi 20 anni) ha accorciato il telaio posteriore, poi ha sostituito gli ammortizzatori e le molle della forcella con elementi analoghi ma più corti, ha dipinto di nero i cerchi, "fasciato" lo scarico, ha tolta la marmitta e montato un manubrio originale da flat-track con comandi rigorosamente old school.


 

Tutto è nascosto, ma il filtro dell'aria...   

Come in tutte le special di alto livello però il lavoro più grosso è quello che non si vede. Per "ripulire" la sagoma della sua bobberina e darle il classico look "spogliato di tutto", Andrea ha spostato le componenti dell'impianto elettrico e le centraline sotto la sella: a partire dalla batteria tutto è stato nascosto "e in un telaio in tubi come quello della Royal Enfield è stato un bel lavorone", ricorda Andrea. Tutti gli attacchi sul telaio per accessori e componenti di serie sono stati tagliati, sono state realizzate nuove piastre da zero, persino il portaspie sul cruscotto è stato cotruito ex novo.
Tra tanti particolari retrò, il filtro dell'aria a cono sull’iniezione è un tocco racing, come a dire “lasciatemi stare, che so anche andare anche forte”... o almeno ci tenta! 
Ma il tocco finale, l'ennesima dimostrazione di buon gusto di Andrea, è il colore bronzo metalizzato: una tinta alla moda che non stona  serata di gala, una sorta di "Bond bike" da guidare con il chiodo o con lo smoking tanto caro all'agente 007.


 
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giggio
Gio, 05/23/2013 - 10:44
affascinante, ma con quei "non parafanghi" c'è da sperare che non piova