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Per rimuovere le moto in divieto non servono i vigili

Se posteggiate in divieto di sosta, il primo carroattrezzi che passa può portarvi via la moto e poi chiedervi le spese della custodia. Lo sostiene il tribunale di Bologna che ha assolto una ditta "colpevole" di aver rimosso auto e moto parcheggiate in zone vietate, senza che i vigili l'avessero richiesto. Motivo: i veicoli erano in zone di proprietà privata.

Sentenza singolare...

Il "fattaccio" è accaduto a Bolgna nel 2010: un'azienda proprietaria di due carri attrezzi aveva iniziato a rimuovere un numero consistente di auto e moto parcheggiate in zone vietate "particolari" come cortili condominiali, distributori di benzina e parcheggi per invalidi dei supermercati. Le rimozioni avvenivano senza che la polizia municipale ne sapesse o avesse richiesto alcunché, ma solo su richiesta dei privati cittadini. Questo aveva causato le ire dei proprietari dei veicoli sequestrati e convinto il PM di Bologna ad agire contro la società, accusandola di "associazione a delinquere", "esercizio arbitrario delle proprie ragioni" e "usurpazione delle funzioni pubbliche", perché le rimozioni avvenivano in assenza dei pubblici ufficiali. Al termine delle indagini preliminari il Gip (il Giudice per le indagini preliminari) ha però respinto le richieste dell'accusa e oltre ad assolvere la società ha ordinato ai proprietari dei veicoli di pagare le giornate di deposito.

I privati possono tutelarsi

I motivi della decisione sono questi: i veicoli rimossi sostavano in zone "private aperte al pubblico" e non in aree "a uso pubblico", per cui, secondo l'interpretazione del giudice di Bologna, presenza o autorizzazione della polizia municipale non erano obbligatorie e, in questi casi, i privati cittadini hanno diritto ad autotutelarsi chiedendo la rimozione dei mezzi. La condanna a pagare il costo del deposito è una conseguenza "dovuta": chi è incaricato di rimuovere un veicolo ha l'obbligo di custodirlo fino a che il legittimo proprietario non viene a recuperarlo e per questa custodia ha diritto ad essere pagato. Insomma, guai a parcheggiare in zona vietata: oltre ai vigili il rischio sono le ire (legittime) dei privati cittadini.
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