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Riapre il Museo Moto Guzzi, visite gratuite dal lunedì al sabato

Ritorna ad essere accessibile al pubblico la straordinaria collezione della Casa di Mandello. I locali sono stati rinnovati, le moto sono state oggetto di un restauro conservativo e con la suddivisione in tre aree tematiche è cambiata anche l’esperienza della visita. È una anticipazione del nuovo e avveniristico progetto che interesserà tutto il sito industriale di Mandello.
Si riparte
Il Museo Moto Guzzi ha riaperto i battenti dopo i lavori che hanno interessato sia i locali, sia le moto. Torna così ad essere accessibile al pubblico la straordinaria collezione esposta nella parte storica dell’azienda di Mandello del Lario, con una nuova disposizione che rende più immediata l’esperienza della visita. Nei locali rinnovati le moto sono state suddivise in tre aree tematiche: una riguarda i modelli di produzione, la seconda degli esemplari da corsa e la terza i modelli militari, tutte organizzate in ordine rigorosamente cronologico. In totale circa 160 moto che negli ultimi mesi sono state oggetto di un minuzioso restauro conservativo eseguito dal personale dell’azienda.
C’è anche una nuova area al piano terra dove è possibile ammirare le moto prodotte a partire dal 2000 fino ad oggi, ma la visita storica comincia al primo piano, nella prima area. Fra tanti ”pezzi” gloriosi troneggia il prototipo G.P. del 1919, nato quando ancora la Moto Guzzi non esisteva, dal quale sarebbe poi nata nel 1921 la prima moto prodotta in serie dall’azienda, la ”Normale”.
È situata al primo piano anche la seconda area, quella delle moto da corsa, che hanno portato a Mandello 14 titoli mondiali; tra di esse la leggendaria otto cilindri che titoli non ne ha vinti ma ha costruito un mito, e con questa ultima ristrutturazione è stato aggiunto uno spazio dedicato a Omobono Tenni, quello che trionfò al Tourist Trophy nel 1937 “curvando con pazzo abbandono e facendo dubitare che potesse finire la gara integro”, come scrissero gli Inglesi.
Nella terza sezione ci sono le moto militari e anche qui c’è qualche mito: ricordate il “Mulo Meccanico”, il veicolo a tre ruote motrici studiato per gli alpini, che poteva arrampicarsi in verticale su un muro e montava il primissimo motore Guzzi a V? Oppure il sidecar Trialce del 1940?
Ma c’è tanto di più da vedere, dalla G.T. “Norge” della fine anni ‘20 alla Sport 15 degli anni ‘30, il Guzzino, il Galletto 192, la V7 Sport che faceva sognare i ragazzi degli anni ‘70; o più di recente, la V50, la supersportiva Daytona 1000, la Griso e l’innovativa MGX-21.
Vale davvero la pena fare una gita sulle rive del Lago di Como: la visita è gratuita. Il museo è all’interno della parte vecchia dello stabilimento, si accede dal famoso cancello rosso di via Parodi 63 a Mandello del Lario. È aperto dalle 14:30 alle 16:30 da lunedì a giovedì, previa prenotazione. Il venerdì e sabato l’ingresso è libero dalle 10 alle 18 e prenotando si può avere anche la visita guidata.
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