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Qualcomm per la ricarica a induzione

L'azienda californiana ha sviluppato una tecnologia capace di “rifornire” i veicoli elettrici in modalità elettromagnetica e senza connessione tra erogatore e mezzo. Un sistema comodo, azionabile tramite app per smartphone e in grado di erogare fino a 22 kW di energia e, quindi, di garantire ricariche veloci. Unico limite, l'obbligo di adattare auto e moto alla tecnologia a induzione
Possibile il “rifornimento” in movimento
In futuro le città saranno più grandi, popolate e attraversate da veicoli elettrici, mezzi ritenuti indispensabili per ridurre la concentrazioni di inquinanti nelle aree urbane. Sono le previsioni sostenute da numerosi esperti che mettono pure in evidenza l'esigenza di realizzare una rete di ricarica veloce e diffusa in grado di supportare l'incremento della domanda atteso nei prossimi anni. Una necessità che nella visione di Qualcomm, società di San Diego specializzata nelle telecomunicazioni senza fili, può essere risolta con la ricarica a induzione, ossia con “rifornimento” elettromagnetico privo contatto tra erogatore e batterie. Una soluzione ritenuta versatile in quanto applicabile in qualsiasi area di sosta con la semplice installazione di una piastra trasmettitrice nell'asfalto, ma con possibili impieghi pure per la ricarica in movimento con l'adozione di più piastre lungo le corsie. Una visione che ha portato alla realizzazione della Halo Wevc Technology che semplifica ulteriormente le operazioni di ricarica. Accanto alla versione da “incasso”, infatti, è disponibile una semplice piastra da appoggiare al terreno che, di fatto, rende più facile e meno costosa l'installazione. Altro plus promosso da Qualcomm è la disponibilità di erogatori con diverse potenze, dalla classica a 3,3 kW per crescere a 6,6 kW, 7,0 kW fino ad arrivare a 22 kW. Capacità di “rifornimento”, quest'ultima, notevole per un sistema a induzione già in commercio (a livello sperimentale esistono modelli fino a 50 kW) che consentirebbe di fare il “pieno” alla superbike Energica Ego in poco più di 30 minuti. A rendere l'operazione semplice sarebbe pure l'apposita app per smartphone che aiuta a posizionare il veicolo correttamente sulla piastra e ad programmare il “pieno”. Unico neo è la necessità di adattare i veicoli elettrici per la ricezione dell'energia elettromagnetica installando sotto il pianale delle auto o nella parte inferiore delle moto una piastra quadrata di circa 20 cm per lato. Un obbligo costoso per i produttori di mezzi elettrici che potrebbero essere disposti investire sul sistema se la tecnologia a induzione fosse diffusa, eventualità al momento ancora incerta.
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