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Patenti moto e Iva: nessun salasso

Arriva una schiarita riguardo all'introduzione dell'Iva sulle lezioni di scuola guida. Il salasso ci sarà, inevitabilmente, ma partirà dal prossimo anno e non sarà retroattivo. Esentate dal rincaro le patenti A delle moto
Iva sulla patente
Lo scorso settembre era arrivata una doccia fredda per tutti coloro che avevano intenzione di conseguire la patente: infatti, a seguito di una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea recepita dall’Agenzia delle Entrate, le lezioni "pratiche" di guida erano state considerate estranee all’ambito scolastico e quindi escluse dall'esenzione dell’Iva in vigore dal 1972. In soldoni si trattava di un bell'aumento dei costi per conseguire una patente che avrebbe dovuto passare da circa 700 euro ad oltre 850 euro. Altra “novità” assai poco gradita riguardava la retroattività della normativa, valida per le ultime 5 annate fiscali che costringeva le autoscuole a versare di tasca propria le tasse arretrate, visto che sperare di ottenerle inseguendo i clienti era cosa praticamente impossibile. La reazione di Confarca, la Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici era stata immediata, annunciando una mobilitazione nazionale.
Il risultato è stato ottenuto visto che il nuovo decreto fiscale, in vigore dallo scorso 27 ottobre, ha stabilito che i rincari dell'Iva partiranno solo dal 2020, e, diversamente da quanto annunciato in precedenza, l’introduzione dell’Iva al 22% non sarà retroattiva. Ma c'è un'altra novità assai positiva che ci riguarda più da vicino: gli aumenti del 22% riguarderanno solo le lezioni per l’ottenimento delle patenti B e C1 (auto e mezzi pesanti), le patenti A e quindi gli aspiranti motociclisti sono “esclusi” da questi rincari.
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