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Omicidio stradale, oggi la protesta di Asaps davanti alle prefetture"

Sicurezza stradale - Non si placano le polemiche sulla necessità di introdurre il reato di omicidio stradale. Asap e altre associazioni di vittime della strada lo chiedono con forza, ma dal Governo, dicono, sono arrivate finora risposte insufficienti. Per questo oggi sono previste manifestazioni di protesta davanti alle prefetture di 24 città
Manifestazioni in tutta Italia
Diverse associazione, Asap in prima linea, continuano a chiedere a gran voce l’introduzione dell’omicidio stradale. Il 2014 ha infatti registrato un aumento dei crimini stradali impuniti su tutto il territorio, riaccendendo così una discussione da anni aperta ma alla quale tutt’ora non si riesce a mettere la parola fine. Tantissimi i ministri, Presidente del Consiglio incluso, che, promettendo l’introduzione, e l’applicazione, di leggi più severe, hanno, di fatto, temporeggiato sull’argomento. Proprio a loro sono rivolte le dure parole di Giordano Biserni, presidente sall’Asaps: “Centosessanta episodi di pirateria, 18 morti in due mesi, 30 entro fine marzo, e l’introduzione del reato di omicidio stradale è ancora lontana. Ma cosa aspettano? E perché a Monza chi ha investito e ucciso il giovane Elio è scappato? Non lo sappiamo. Diciamo però che con la legge attuale se sei drogato o ubriaco per le pene previste dall’articolo 589 del codice penale conviene darsi alla fuga. Spesso quando le forze di polizia identificano l’autore non ha più senso sottoporlo a controllo alcolemico o narcotest, perché sono trascorse ore o giorni dall’evento”.
Le regole attuali infatti non funzionano: basti considerare che la media delle condanne in casi simili a quelli appena ricordati da Biserni si aggirano attorno a 2 anni e 8 mesi, senza contare, per di più, che nella maggior parte dei casi i pirati rimangono del tutto impuniti. Ciò che serve è una strutturale riforma del codice della strada: "Ci sono cinque proposte di legge e tanti ostacoli da superare” ha dichiarato il presidente Asaps, “Sappiamo che il presidente del consiglio e il ministro dell’Interno Alfano sono favorevoli. Ma il ministro della Giustizia Orlando? Lui non si è pronunciato”.
E se dall’alto non arriva risposta, le associazioni si organizzano per conto loro sperando di richiamare la maggior attenzione possibile sull’argomento e giungere così a una quanto più veloce soluzione possibile. Per oggi infatti somno previste in 24 città italiane manifestazioni davanti alle prefetture per chiedere l’istituzione dell’omicidio stradale. “Non è più accettabile, dopo tanti anni, tante promesse, tante inutili parole, che non sia stato ancora istituito il reato di omicidio stradale e che, a causa di ciò, continuino a rimanere costantemente impunite le migliaia di delitti, come quello dei quattro ragazzi francesi, che ogni anno avvengono puntualmente nel nostro paese” spiegano in una nota gli organizzatori della manifestazione, riferendosi alla sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato la condanna a 21 anni di un uomo che nel 2010 uccise quattro ragazzi francesi dopo aver guidato contromano in stato di ebbrezza.
Per il momento, le associazioni di Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, collaborando con Asap e con il Comune di Firenze, hanno raccolto più di 80 mila firme per una proposta di legge volta all’introduzione del reato. “Il provvedimento cammina lento, molto più lento della velocità dei pirati della strada” denunciava l’Asap qualche mese fa; ma per il momento, ancora una volta, nulla pare essere cambiato.
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