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Norton, Skinner sollevato dall'incarico: truffa per oltre 100mila euro

Prendevano moto ancora in garanzia, ne smontavano alcuni componenti e li rimontavano su altre moto per coprire carenze derivanti dai problemi finanziari di Norton. Una vera e propria truffa autorizzata dallo stesso Simon Skinner, oggi sollevato dall’incarico perché interdetto dal registro pubblico degli amministratori 

Nuovi guai per Norton
Iniziata a fine 2019, alla bufera scatenatasi contro Norton e, in particolare, contro l’ex AD Stuart Garner, trascinato in tribunale dagli investitori frodati, si aggiungono oggi nuovi ed ulteriori scandali riguardanti, questa volta, il capo del design Simon Skinner.
 Da quanto si apprende, sembrerebbe infatti che tra il settembre 2019 e il novembre dello stesso anno (poco prima cioè dell’amministrazione controllata) sei moto ancora in garanzia venivano spogliate di alcuni pezzi originali per essere poi montati su altre moto per coprire carenze derivanti dai problemi finanziari. Una vera e propria truffa dal valore di circa 144.000 euro, non imputabile all’azione disonesta di alcuni meccanici ma al contrario pienamente autorizzata dallo stesso Skinner, oggi sollevato dall’incarico perché interdetto dal registro pubblico degli amministratori. 
La notizia arriva a stretto giro dalla sentenza di bancarotta promulgata dal tribunale di Birmingham nei confronti di Stuart Garner, ai tempi amministratore delegato Norton. Garner, lo ricordiamo, è stato giudicato colpevole nel Regno Unito e condannato al rimborso di 14 milioni di sterline a seguito dell’azione legale mossagli contro da trenta investitori che, versato il denaro su fondi pensione istituiti nel 2012 e amministrati dallo stesso Garner come unico fiduciario, si sono di fatto ritrovati con un pugno di mosche.

Un’epopea più finita

Per chi non lo ricordasse, a causa dei buchi milionari di cui sopra, Norton Motorcycles era stata posta dal fisco britannico in amministrazione controllata già agli inizi del 2020: per salvarla, spiegavano all’epoca dalla BDO Global, cioè dalla società di consulenza fiscale che di fatto ne gestiva le sorti, s’era tentato praticamente di tutto, ma la vendita s’è resa inevitabile. A spuntarla, tra i vari pretendenti, è stata TVS, che nell’aprile 2020 l’ha acquistata per circa 18,5 milioni di sterline. Date le ingenti risorse economiche su cui la “nuova” Norton avrebbe potuto contare, la strada sembrava a qual punto in discesa. Invece, benchè legato alle precedenti questioni, l’ulteriore intoppo relativo ai difetti di progettazione della tanto annunciata (e da qualche cliente anche prenotata e pagata) V4 SS, la cui produzione è stata definitivamente fermata, non ha fatto altro che complicare ulteriormente le cose. 
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