Si riparte da una maxinaked
Le vicissitudini di MV Agusta nel corso del 2016 sono purtroppo note: tra il concordato in continuità e le voci su presunti problemi con i versamenti dei contributi dei dipendenti, fino un mese fa a Schiranna regnava la preoccupazione. Poi l'annuncio dell'arrivo del fondo di investimento anglo-russo Black Ocean, che ha rilevato il 30-40% dell’azienda portando capitali "freschi". Le cose, insomma, sembrano volgere al meglio e in un’intervista concessa alla testata australiana Motorcycle News, Giovanni Castiglioni è tornato a parlare di MV e ha spiegato quali saranno le linee di sviluppo future. Tra i modelli che potrebbero vedere la luce a breve ci sarebbe anche una maxi Brutale con motore 1200 cm^₃ (resta da capire se a tre o quattro cilindri), una moto che andrebbe a inserirsi in un segmento ricco: "Sappiamo che una Brutale 1200 potrebbe vendere molto bene" afferma Castiglioni "Quindi dobbiamo concentrarci su questo progetto".
Non ci sarà invece una nuova SBK erede della F4 perché, come ammette lo stesso patron, non ci sono i fondi necessari per lo sviluppo di questo modello. Castiglioni ha anche anticipato i piani dell’azienda che si concentrerà sul settore premium, rinunciando ad aumentare i numeri di produzione e vendita come invece ha fatto negli ultimi anni: "Bisogna produrre a basso volume modelli di fascia alta in numero ridotto, ma a un livello molto elevato di qualità e prestazioni per il mercato "super premium moto". Per vendere meno, ma vendere meglio, bisogna concentrarsi sulla qualità.” Tale decisioni avrà ovviamente pesanti conseguenze su ciò che è MV Agusta oggi: la capacità produttiva, infatti, sarà ridotta da 10.000 a 5.000 unità annue, verranno eseguiti dei tagli al personale che passerà da 300 a 190 assunti, mentre il numero di persone che lavorano nel reparto di ricerca e sviluppo calerà da 70 persone a 40.