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MotoGP, Poncharal: “Valentino Rossi è il nostro imperatore"

La stagione 2015 della top class è finita da oltre un mese, ma è difficile lasciarla alle spalle. Delle vicende che hanno coinvolto Jorge Lorenzo, Marc Marquez e Valentino Rossi è tornato a parlare Hervé Poncharal, presidente dell'IRTA, che spiega: “A Valentino è stata inflitta una penalità giusta, ma quando c'è lui di mezzo è tutto più delicato”
"Le regole sono uguali per tutti"
Domenica 8 novembre Jorge Lorenzo ha conquistato il titolo della MotoGP, ma le polemiche su quanto accaduto tra Marc Marquez e Valentino Rossi restano ancora accese.  Hervé Poncharal, team manager del team Tech 3, nonché presidente dell'IRTA (l'associazione che riunisce team, fornitori tecnici e sponsor della MotoGP) in una recente intervista ha spiegato il suo punto di vista: “Penso che questa sia stata la prima volta che la Direzione Gara, FIM e Dorna abbiano dovuto affrontare una vicenda così difficile e importante, per questo motivo si sono impegnati a trovare una soluzione migliore per il futuro”. Tutto è iniziato a Sepang, con l'incidente tra Marquez e Rossi: “Personalmente credo che la penalità inflitta sia stata giusta. Non è stata eccessiva, ma ha avuto il suo peso. Rossi non sarebbe dovuto partire dall’ultima casella se non avesse avuto un punto di penalità anche a Misano. Le regole dell'accumulo dei punti è uguale per tutti. L'unica cosa in cui credo è che se in futuro avessimo la possibilità di verificare le informazioni e prendere le relative decisioni durante la gara, sarebbe molto meglio. Secondo me ad alimentare tutte le polemiche non è stata la decisione finale, ma quanto successo a Sepang. Voglio dire, c'era una decisione da prendere dopo la gara, e poi ci sono stati i ricorsi al TAS . Fino al giovedì di Valencia non sapevamo se Rossi sarebbe partito ultimo, oppure no. Tutto questo ha alimentato le polemiche e la cosa si è fatta troppo pesante. Non voglio prendere le parti di nessuno, ma quando leggi di un possibile patto tra Marc e Jorge, o quando vedi alcune loro foto modificate con photoshop come se fossero fidanzati, questa è una mancanza di rispetto”. Certo è che quando si tratta di Valentino, il discorso è sempre piuttosto complicato: “La situazione era molto delicata. Quando si tratta di un pilota normale è più facile, ma quando è il 46... é una cosa grande. Lui è molto famoso ed è anche potente”. Nel Gran Premio di Valencia non c'è stata la consueta conferenza stampa del giovedì e il francese ha spiegato: “È stata una decisione giusta, anche se all'inizio anche io mi sono stupito. C'era un'atmosfera particolare e conosciamo tutti il lavoro dei giornalisti. Memori di quello che era successo in conferenza stampa in Malesia (dove Rossi aveva accusato Marquez di averlo rallentato a Phillip Island, ndr) è stato giusto. Con 110mila persone a vedere la gara, sarebbe potuta finire male”. Il campionato è stato comunque ricco di spettacolo: “Quest'anno il campionato è stato seguito molto di più dai media e dai fans, i social network sono un nuovo strumento che prima non avevamo e ci sono molte più interazioni. La stagione 2015 è stata pazzesca, con la lotta per il titolo fino all'ultima gara, questo ha aiutato a ingigantire ogni cosa. Inoltre uno dei protagonisti di questa vicenda (Valentino Rossi) è un'icona, è il nostro imperatore. Non ricordo nulla di simile in passato. Forse l'ultimo caso simile è stata la lotta al titolo tra Rossi e Hayden nel 2006, ma si tratta di un'altra epoca. Sono triste per tutto quello che è successo, ma quello che c'è di positivo è che la MotoGP ha un seguito enorme”.
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