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MotoGP 2015, Nakamoto: “Credo nel mondiale di Marquez”

MotoGP news – Dopo un inizio molto difficile, Marc Marquez sta recuperando terreno in classifica. Al momento è distante oltre 50 punti dalla vetta, ma c'è chi è sicuro di una sua vittoria finale. Tra i più ottimisti il vice-presidente Honda Shuhei Nakamoto che ha spiegato il lavoro fatto per permettere allo spagnolo di ritrovare il feeling che lo ha reso imbattibile negli anni scorsi
"Finché la matematica non ci condanna..."
Nelle prime nove gare della stagione Marc Marquez non è riuscito a bissare il filotto di vittorie dello scorso anno e dopo aver totalizzato tre zeri e solo due vittorie, sembrava ben lontano dalla lotta al titolo. Con 65 punti di distacco dal leader Valentino Rossi, lo spagnolo rischiava di rimanere fuori dalla lotta al titolo, fino a quando Honda ha capito che al due volte campione del mondo non piaceva il telaio 2015 e ha "rispolverato" quello del 2014. Il vice-direttore Shuhei Nakamoto ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: “Non è stato assolutamente difficile tornare indietro, ma non abbiamo cambiato solo il telaio: abbiamo modificato il forcellone, siamo intervenuti sugli scarichi ed anche su altri particolari. È stato fatto un accurato controllo e confronto dei dati del 2014 e del 2015, arrivando alla conclusione che il telaio poteva fare la differenza”. Da quando è stato ritirato fuori il telaio 2014, Marquez ha chiuso in seconda posizione ad Assen, dopo esser stato tra i protagonisti in tutta la corsa, ha poi vinto al Sachsenring, in Germania, e ha fatto la doppietta a Indianapolis. Il giapponese ha spiegato: "Ora siamo competitivi: finché la matematica non ci condanna, io credo nel Mondiale. Il carattere del nostro quattro cilindri non piaceva più di tanto ai piloti. Ma per regolamento i propulsori sono congelati: non puoi lavorare, ad esempio, per aumentare le prestazioni, ma nessuno ti impedisce con l'elettronica di diminuire la potenza o gestire meglio l'erogazione. Ed è quello che abbiamo fatto. Sono già un po' di gare che i nostri piloti non dicono più nulla sul motore, come se il problema non fosse mai esistito".
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