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MotoGP 2015, Galbusera: “Valentino Rossi è il più forte in assoluto”

MotoGP news – Dopo il primo anno di lavoro in MotoGP al fianco di Valentino Rossi, Silvano Galbusera ha rilasciato un'intervista a Cycleword dove ha raccontato il primo approccio con il Dottore e i suoi grandi miglioramenti in pista. Il capo tecnico è molto soddisfatto dell'annata appena passata e ha ammesso: “Lavorare per lui è un sogno diventato realtà”
Valentino vecchio solo sulla carta
Era il novembre del 2013 quando Valentino Rossi annunciò in una conferenza stampa a Valencia la sua separazione dallo storico capo tecnico di fiducia Jeremy Burgess. La scelta del successore è poi ricaduta su Silvano Galbusera conosciuto durante un test per la Yamaha in Superbike. Dopo un'annata costellata da ottimi risultati si può dire che il nove volte campione del mondo aveva preso, ancora una volta, la decisione giusta. Soddisfatto Galbusera: “Per me, è stata una grande e straordinaria esperienza lavorare per la prima volta nella MotoGP, e con un fuoriclasse come Valentino. È stato un sogno che diventa realtà. All’inizio è stato un po’ complicato perché non avevo molta esperienza con la MotoGP, per cui durante i test invernali abbiamo cercato di imparare il più possibile. Ho cercato di recepire tutte le osservazioni di Valentino e di trovare il setting adeguato per la moto. Non è andata male. Un passo alla volta, abbiamo costruito un buon rapporto e raggiunto buoni risultati”. Valentino è riuscito a fare nella passata stagione quel passo in avanti di cui aveva bisogno per tornare nelle posizioni che contano: “Avevamo pensato che cambiare tutto fosse per lui una buona scelta, ma nessuno sapeva se ciò sarebbe stato sufficiente a tener testa a Marc Marquez, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Tutti sanno che il livello della MotoGP è molto alto. Durante gli ultimi tre o quattro anni, abbiamo visto molti piloti lottare per la vittoria. Dopo due anni con la Ducati e la prima stagione con la Yamaha, Valentino aveva qualche dubbio, ma in seguito ai test invernali ha dichiarato: ‘Possiamo toglierci la soddisfazione di lottare con Marquez e Jorge”. Cos'è cambiato dal 2013 al 2014? “Credo che il grande cambiamento per Valentino sia stato cercare di trovare una buona moto. All’inizio del 2014 mi disse che l’anno prima non aveva mai percepito il pieno controllo della moto, e senza quella sensazione non poteva spingersi al limite. Abbiamo cercato di migliorare la M1 per dare a Valentino la ‘sua’ moto… Un passo alla volta abbiamo trovato un buon setting, e per lui è stato molto semplice e naturale misurarsi con i piloti più forti. Senza quella sensazione, però, sarebbe stato impossibile”. Nella stagione 2015 Valentino vuole tornare ad essere il migliore e Silvano Galbusera sa perfettamente di cosa ha bisogno: “Alla fine del 2014, possiamo dire che la Honda aveva una marcia in più rispetto alla Yamaha. Siamo migliorati molto nel corso della stagione, ma dobbiamo fare un altro piccolo passo avanti per seguire la Honda, specialmente in frenata… Marquez si spinge al limite e riesce a guadagnare tempo in curva. Perché Valentino possa fare lo stesso, occorre migliorare la moto…” Una volta ottenuto questo ulteriore miglioramento, Galbusera è sicuro che a Valentino non mancherà niente per conquistare il decimo titolo mondiale: “Valentino è vecchio solo sulla carta. A ogni corsa, a ogni test impara qualcosa in più e cerca di modificare il suo stile e raggiungere il risultato migliore. In questo momento Valentino è in ottima forma e ha in mente ben chiaro l’obiettivo di battere Marquez. Dobbiamo solo migliorare un po’ la nostra moto e dargli un’altra possibilità di avvicinarsi allo spagnolo. Valentino è il pilota più forte in assoluto. Non cerca mai di ostentare le sue capacità. Lavoriamo assieme e cerchiamo di trovare un buon setting insieme. In questo senso ha l'umiltà e la disponibilità di un pilota qualsiasi. Solo dopo la gara ti accorgi che c’è un mucchio di gente che vuole parlare con lui… Ha le idee molto chiare e l’entusiasmo necessario per lottare con gli avversari più forti. Non potrei chiedere di meglio”. 
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