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Moto3, intervista esclusiva ad Andrea Migno: “Sono un privilegiato a far parte della VR46 Riders Academy”

Moto3 news – Nello Sky Racing Team VR46 dal 2015, Andrea Migno sta ritagliandosi sempre di più uno spazio da protagonista. Il pilota ci ha raccontato le emozioni del podio, centrato ad Assen, qual'è l'insegnamento più grande che gli ha dato il Dottore e, soprattutto i suoi progetti futuri
"Le farfalle nella pancia"
Ventenne, con la parlata romagnola e la battuta sempre pronta. Lui è Andrea Migno che dal 2015 - anno del suo debutto - corre con lo Sky Racing Team VR46, e quest'anno ha notevolmente migliorato i risultati in pista, tanto da centrare il suo primo podio ad Assen. La nostra inviata Serena Zunino lo ha intervistato prima che si svolgesse il Gran Premio di Brno, dove il sabato ha conquistato un'ottima prima fila con il secondo miglior tempo assoluto e nella gara bagnata di domenica ha concluso con un positivo dodicesimo crono.

Questa è la tua stagione migliore in assoluto nel Motomondiale, cos'è cambiato?
Abbiamo fatto alcuni miglioramenti su tante piccole cose. Non abbiamo fatto un cambiamento generale grosso, ma abbiamo lavorato su alcuni aspetti, come il lavoro nel box, il metodo, la mentalità in pista, e questo ha pagato. Sicuramente ha aiutato anche l'esperienza. Per andare forte bisogna avere sempre tutto al top. Fino ad Assen di siamo riusciti abbastanza, quest'anno siamo più veloci e siamo consapevoli che ancora c'è da fare meglio, quindi cerchiamo di fare sempre di più.

Qual è il tuo obiettivo?
Avere continuità, fare delle belle gare. Abbiamo visto che possiamo essere veloci come i primi, quindi farlo il più spesso possibile.

Che sapore ha il podio?
Quello di Assen era stato un week end molto buono, dove siamo stati sempre forti. È stata un'emozione molto bella, era una cosa che inseguivo da tanto tempo e quando ci arrivi hai uno scarica di adrenalina molto grande, è stato estremamente bello. Te lo godi poi per tutti i giorni dopo. Speriamo di riassaporarlo presto!

Quali sono le tue piste preferite?
Quella del Mugello, questa di Brno, quella di Phillip Island, ce ne sono tante. Faccio prima a dire quelle che non mi piacciono, come il Sachsenring e anche l'Austria non mi ha fatto impazzire.

Che rapporto hai con il team manager Pablo Nieto?
Molto molto bello, buono e diretto. È come se fossimo amici da vent'anni. Lui è molto bravo a fare il suo lavoro, uno dei migliori secondo me, siamo fortunati ad averlo. È molto bravo con noi piloti, a prepararci mentalmente per la gara, è anche una brava persona. Sono molto contento di lavorare con lui. Quando ti trovi bene viene tutto più facile.

A cosa pensi quando sei in griglia di partenza?
È il momento in cui c'è più tensione ed emozione, hai le farfalle nella pancia. Ogni volta è così. Sono sensazioni che nella vita normale non ritrovi mai. È il momento più bello e il più brutto insieme, dove non vorresti esserci, ma se non ci sei vorresti esserci eccome.

Qual è l'aspetto che ti piace di più e di meno del Motomondiale?
Quello che mi piace di meno è che quando vai via poi ti mancano gli amici e ti manca casa, questa è l'unica cosa. Del resto mi piace tutto, la gara in primis. È un sport bello, è un bel lavoro, ha solo degli aspetti belli per me.

Cosa significa essere allievo di Valentino Rossi?
Siamo molto fortunati, privilegiati, e bisogna cercare di imparare il più possibile da quello che viviamo perché non capita a tutti. Lui aiuta sempre molto tutti. Un pilota che deve crescere come noi, che è sotto la VR46 Riders Academy, non può chiedere di meglio. Abbiamo tutto al top, meglio di così non c'è niente.

Qual è l'insegnamento più grande che ti ha dato Valentino?
Anche quando le cose vanno male riesce a trasformarle in qualcosa di positivo, che gli danno forza.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Guadagnare un posto nel Motomondiale. Si vive gara per gara, l'importante è fare bene.
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