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Moto2, intervista Pecco Bagnaia: “Finalmente guido una moto vera"

Moto2 news - Due secondi posti nelle prime sei gare in una nuova classe, questo è quanto ha ottenuto Francesco "Pecco" Bagnaia in Moto2 con lo Sky Racing Team VR46. In occasione del Gran Premio d'Italia abbiamo potuto fare una chiacchierata con il pilota torinese trapiantato in Emilia Romagna, che ci ha raccontato la nuova stagione, la nuova categoria e ci ha svelato i consigli ricevuti dal "maestro" Valentino Rossi
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20 anni, il viso fresco e tanta voglia di imparare. Questo è Francesco Bagnaia, chiamato da tutti "Pecco", un pilota della VR46 Riders Academy che è di origine torinese, ma che adesso vive Romagna con il suo avversario in pista Lorenzo Baldassarri. Bagnaia è approdato quest'anno in Moto2, dopo aver concluso al quarto posto la stagione passata in Moto3, con sei podi e due vittorie, e con lo Sky Racing Team VR46 ha già ottenuto due importanti secondi posti, a Jerez e a Le Mans. La nostra Serena Zunino l'ha intervistato al Mugello e "Pecco" ha parlato di questa nuova stagione in cui ha stupito e vuole continuare a farlo.

Hai avuto un grande inizio in Moto2, come te lo spieghi?
Fin dai primi test abbiamo fatto un grandissimo lavoro, abbiamo migliorato su ogni fronte e quando siamo riusciti a far combaciare tutto quanto, a Jerez, siamo riusciti a fare un grandissimo risultato. Quel secondo posto ci ha fatto capire tante cose su come lavorare, su come continuare a interpretare le mie sensazioni quando mi fermo ai box e altro. Il fine settimana di Le Mans è probabilmente stato il più positivo da quando corro nel mondiale. In qualifica partivo secondo, a 26 millesimi da Luthi, in gara ho avuto una grande prestazione con Morbidelli. C'è stata una crescita importante, anche da parte della squadra nuova in Moto2 e stiamo crescendo insieme.

Qual è ad oggi il feeling con la tua moto?
All'inizio dell'anno facevo veramente fatica a capire come sfruttare l'uscita dalle curve, non riuscivo a entrare bene. Da due gare appunto abbiamo messo a posto questo aspetto, senza consumare troppo le gomme, e penso che un fattore importante della mia guida sia proprio quello di sfruttare bene le gomme e non essere mai impiccato a fine gara.

Quanto è diversa dalla Moto3?
Completamente. La Moto3 è leggera, piccolina, non ha troppa potenza, quindi avevo una moto dura al posteriore e bisognava guidarla così. In questa classe invece c'è un altro peso, un'altra potenza, altre gomme, altra maniera di approccio al fine settimana, anche quello all'inizio non è molto facile, è stato importante lavorare tanto, ascoltare chi arrivava dalla Moto2 e riuscire sfruttare tutto il più possibile.

Cosa ti manca della Moto3?
Niente, solo la mia squadra dello scorso anno. La Moto3 è molto formativa nel corpo a corpo, ma in Moto2 sono alla guida di una moto vera, con le gomme grosse, la moto è grossa, quando fai un sorpasso devi essere deciso perché se sbagli un attimo, ci si stende tutti.

Che consigli ti ha dato Morbidelli?
All'inizio dell'anno parlavamo molto di qualsiasi cosa, frizione, stile, tutto. Ai test IRTA a Jerez mi ha detto di stare tranquillo, perché non si poteva capire il vero potenziale di tutti i piloti. Con lui siamo molto amici, “Morbido” è una persona figa, ci siamo dati una bella mano.

Com'è convivere con un tuo avversario (Lorenzo Baldassarri, ndr)?
Tosto, ma viviamo bene. Siamo due persone mature, siamo in grado di gestire diverse situazioni e quando siamo fuori dalla pista siamo tranquilli. In gara siamo avversari e non si fanno sconti, ma in casa non c'è nessun problema, non parliamo mai di moto.

Un punto forte e un punto debole del pilota Bagnaia.
Il punto debole è che a volte mi arrabbio e non capisco più niente. Ci sto lavorando e lo sto in parte risolvendo. Il punto forte è la costanza, riesco a girare sempre a un certo livello, mantenendo la concentrazione molto alta in tutta la gara. Penso che sia dovuto anche al fatto che l'anno scorso fossi in Mahindra e non potevo lasciare nulla al caso.

Cosa ti ha detto Valentino Rossi del passaggio dalla Moto3 alla Moto2?
Ci aiuta tanto, in generale a tutti. Quando siamo a casa, in pista, a cena, in palestra, in qualunque cosa ci aiuta a fare qualcosa di buono. Ci tiene molto che tutti noi dell'Academy andiamo veramente forte, vuole che diamo sempre il massimo e se non lo facciamo ci rimprovera abbastanza. Anche nel week end di gara ci tiene che nel pomeriggio andiamo da lui a chiacchierare, a dire cos'abbiamo fatto sulla moto, a come pensiamo si evolverà il fine settimana, come un breefing.
Al Ranch più che allenamento sono gare vere, si dà quasi più la vita al Ranch che qua! (ride) È importante arrivare sempre prima degli altri, è figo che anche lì ci sia una competizione alta. Piano piano stiamo abbassando il record tutte le volte. È un allenamento molto pesante sia a livello fisico sia mentale perché non puoi fare errori.
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