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Moto2, 2015, Simone Corsi: “Necessario passare in Moto2 per andare forte in MotoGP”

Simone Corsi è in Moto 2 da sei anni, abbiamo fatto due chiacchiere con il romano durante il Gran Premio di Misano e ci ha parlato di questa sua stagione un po' difficile e del futuro che vorrebbe in MotoGP, magari a partire dal 2017...
Simone Corsi, classe 1987, è uno dei pochi italiani a prendere parte alla Moto2, quest'anno il pilota del team Forward Racing non ha ancora calcato il podio, ma ha raccolto due quarti posto, uno sulla pista del Sachsenring e l'altro sulla pista di Misano, davanti al suo pubblico. Il pilota romano è un veterano della categoria intermedia e ne difende la validità, di fronte a tanti piloti che vogliono fare il salto dalla Moto3 alla MotoGP. Nel suo futuro, Simone vede la MotoGP, e il momento giusto potrebbe avvicinarsi. Ecco cosa ci ha raccontato.

Quanto ha influenzato il tuo inizio di stagione, l'infortunio che hai avuto l'anno scorso?
Un po' sicuramente, sono dovuto stare sei mesi fermo a casa e quindi quando ho ricominciato ad andare in moto ho faticato un po'. Poi quest'inverno il tempo non ci ha aiutato e purtroppo ho potuto girare veramente poco, ma non penso che sia una scusa valida perché la stagione non sia andata benissimo, non è quello il motivo.

Il tuo miglior risultato finora è un quarto posto, cosa ti è mancato finora?
Sono stato veloce in alcuni turni di prove, ma in gara ho sempre faticato rispetto agli anni scorsi. Quest'anno vado un po' meglio in qualifica e peggio in gara, qualcosa è cambiato. La Moto2 poi quest'anno è a un livello veramente altissimo, è sempre più difficile. Spero di migliorare in queste ultime gare.

Com'è il feeling con la moto?
È sempre la stessa dello scorso anno, e questa stagione in griglia ci sono praticamente solo Kalex. Ho sempre un buon feeling comunque. Ho un buon grip nei primi giri, ma poi fatico un po' quando la gomma si usura. Con il mio stile di guida sto un po' troppo piegato e dovrei modificarlo per risolvere questi problemi

Quale pensi sia il tuo punto forte invece?
La staccata e l'entrata in curva, che è sempre stata una mia caratteristica abbastanza buona.

In che rapporti sei col tuo compagno Lorenzo Baldassarri?
È un bravo ragazzo, siamo andati subito d'accordo, come mi è sempre successo con i miei compagni di squadra. Non ci conoscevamo prima, perché lui è più giovane, non abbiamo fatto le minimoto o qualche categoria insieme. L'ho visto quando correva nella Rookies Cup e io ero in Moto2, l'avevo incontrato in qualche gara ma non avevamo un rapporto stretto. Quest'anno invece abbiamo legato di più, parliamo tranquillamente di tutto.

Arrivati a questoche giudizio dai alla tua stagione?
Finora non sono contento dei risultati. Ho fatto una buona gara al Sachsenring, che era il mio 200esimo GP, anche se sono stato un po' fortunato perché ero sesto e poi all'ultima curva si sono stesi in due. Quest'anno è mancata anche un po' di fortuna, ma spero di fare un finale di stagione in crescendo per prepararci bene in vista del prossimo anno.

Che obiettivo hai nelle ultime cinque gare?
Tornare sul podio o almeno stare spesso nella top five.

A inizio stagione avevi detto che  questo era un anno importante per la tua carriera, cosa mi dici adesso?
Ogni anno è importante, adesso bisogna fare bene per chiudere la stagione e poi trovare una buona sistemazione per il 2016. È ancora un po' tutto in ballo, i risultati aiuteranno.

Come hai vissuto la pausa di Indianapolis?
(Il team Forward Racing non ha preso parte a questo GP a causa di alcuni problemi in cui è stato coinvolto il proprietario Giovanni Cuzari, ndr)
All'inizio l'ho vissuta un po' come lo scorso anno quando sono rimasto a casa per tante gare. Pensavo che il mondiale potesse finire così, l'anno scorso per infortunio, quest'anno per altri problemi, l'ho vista brutta. Per fortuna tutto si è risolto e va bene così sia per me, che per il team, per tutti i ragazzi che lavorano qui.

Sei alla tua sesta stagione in Moto2, parlami di questa categoria.
È strana ed è sempre più difficile. Ogni anno è una storia a sé e tanti piloti vanno forte. Chi arriva, alcuni faticano, altri no, è un po' particolare e poi ora ci sono le moto tutte uguali. Il livello è  abbastanza alto. È divertente, non cambierà per qualche anno e quindi bisogna adattarsi. Dicono che forse non sia "formativa" per andare in MotoGP, tanto che molti piloti vogliono passare direttamente dalla Moto3 alla top class, però non ci scordiamo che gente come Marquez, Vinales e Bradl che, dopo esser passati di qui sono andati subito forte in MotoGP. Alla fine la Moto2 ti insegna tanto.

Nel tuo futuro cosa vedi?
Il prossimo anno sarò ancora in Moto2, mi piacerebbe passare in MotoGP ma le moto, quelle buone e disponibili, sono sempre meno. Vediamo. Il salto non ci sarà ancora, anche perché nel 2016 cambieranno alcune cose del regolamento. Se farò un buon anno in Moto2 penso avrò più possibilità di passare in MotoGP.
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