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Morte Emanuele Cassani, Alessia Polita si sfoga su facebook

Incidente Misano - La pilota jesina, dopo la morte avvenuta ieri del pilota Emanuele Cassania Misano, è tornata a riflettere sullo sport del motociclismo e i rischi che i piloti decidono di assumersi: pensare “di salvarsi” soltanto abbandonando le moto, è una scelta folle
Non si può sfuggire al proprio destino
La vita e la morte, fanno parte del nostro destino, vale per tutti, per chi decide di vivere sotto una “campana di vetro” e per chi sceglie di sfrecciare a 300 km/h su una moto. Ne è convinta Alessia Polita che difende il suo sport, con la consueta passione, scossa dalla morte avvenuta ieri di Emanuele Cassani a Misano, proprio su quella pista dove ha avuto il gravissimo incidente che l'ha paralizzata dalla vita in giù. Alessia ha pubblicato sulla pagina facebook poche, semplici parole: “E mi dispiace parecchio sentir dire 'questo in fondo è il motociclismo'. Si, lo dicevo anche io quando ero 'inconsapevole', quando le cose non mi toccavano da vicino, quando realmente la tragedia non sfiorava i miei pensieri e dicevo 'si dai non toccherà proprio a me... Ora mi viene un po' difficile utilizzare frasi così con tanta leggerezza. Tutti sappiamo che il motociclismo ha il suo carico di pericoli e tragedie, ma una vita non vale quanto una frase sputata al vento senza senso... 'questo è il motociclismo'. Io semplicemente direi... Questa è la vita! Fatta di sogni, felicità ma anche di passioni e tragedie. Le moto non sono una fabbrica di gente compianta, è la vita, è il percorso che abbiamo ognuno di noi... C'è chi muore in moto, chi in macchina, chi d'infarto, chi di malattie... Esprimere quella frase li sembra quasi O MUORI O VIVI sopra una moto.  Se si vive, si muore anche. Non è il motociclismo che ti uccide, è la vita. Misano ieri non aveva nessuna colpa, la sua colpa è solo la sua stessa maledizione...”
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