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Lavoro e moto, in 48 a scuola da Ducati e Lamborghini

La Casa di Borgo Panigale, insieme con Lamborghini, ha firmato con i sindacati un accordo che prevede un biennio di studio-lavoro per 48 ragazzi senza diploma, che si divideranno tra scuola e i laboratori di Ducati e Lamborghini per diventare tecnici esperti di meccatronica per il settore auto e moto. Per loro anche una borsa di studio-lavoro da 600 euro al mese
Lavorare con le moto
È il sogno di molti lettori: del resto unire passione e professione è una delle fortune che non capitano spesso nella vita. Dunque, i 48 studenti che parteciperanno al tirocinio e che non sono ancora stati individuati, possono ben dirsi fortunati. Pare che i prescelti dovranno aver acquisito nel corso degli ultimi tre anni scolastici la qualifica di “operatore meccanico, di sistemi o dell’autoriparazione” ed essere attualmente “privi del diploma di scuola secondaria di secondo grado e non frequentanti alcun corso di istruzione”. A loro Ducati e Lamborghini (entrambe di proprietà Audi), insieme con l’istituto Belluzzi Fioravanti e l’Aldini Valeriani, offriranno un biennio di studio-lavoro al fine di “agevolare l’accesso al mercato del lavoro” o, in alternativa, consentire “la prosecuzione degli studi anche universitari”. La parte interessante è che sul tavolo ci saranno anche 600 euro di borsa di “studio-lavoro” che di questi tempi non sono certo da buttar via. Il percorso formativo prevede periodi di formazione nelle scuole ad altri di “training on the job”, non in ambiente produttivo, ma in attività prototipali o laboratoriali, nei centri di formazione di Ducati e Lamborghini. L’obiettivo è creare profili professionali richiesti dal mercato bolognese: tecnico meccatronico per il settore moto o per il settore auto oppure operatore di macchine a controllo numero computerizzato. Da parte delle due aziende c’è l’impegno a mettere a disposizione attrezzature, locali separati dai reparti di produzione e tutor aziendali qualificati. La speranza è che ora l’esperimento, che dovrebbe partire già a settembre (manca solo il via libera della Regione e del ministero), venga ripreso anche da altre aziende emiliane.
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