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La Superbike torna in pista a Magny -Cours, tutti contro Bautista

Le vacanze sono finite e dopo le sei settimane della pausa estiva il mondiale Superbike torna in pista: questo weekend si corre in Francia, sul Circuit de Nevers Magny -Cours. È la nona prova del campionato e quindi in totale ne mancano ancora quattro alla fine, i rapporti di forza ormai sono chiari; però resta qualche incognita stuzzicante. 

Il più forte è lui

Alvaro Bautista finora ha dominato in lungo e in largo. Negli ultimi due round ha pasticciato un po’, tra la caduta di Imola e le difficoltà di Most, ma sono solo difficoltà di percorso: il margine del campione del mondo in carica è abissale, guida la classifica con 74 punti di vantaggio su Toprak Razgatlioglu ed è andato benissimo negli ultimi test ad Aragón dove ha provato una nuova forcella. Va da sé che lo spagnolo sia il più temibile in pista. L’unica speranza, per gli altri, è dato dal fatto che Alvaro non ama particolarmente il tracciato francese dove ha vinto soltanto una volta, l’anno scorso in Gara 1: un percorso tecnico impegnativo che lascia qualche chance a “Razga”. La Yamaha non riesce a reggere il confronto con la Ducati, come del resto tutte le altre marche in questo momento, ma il turco non molla mai e qualche volta il colpaccio gli è anche riuscito. A fine stagione lascerà la Casa di Iwata per la BMW, è deciso a lasciare un buon ricordo…

Le possibilità di Rea

A prendere il suo posto nella squadra sarà Jonathan Rea che con la Yamaha ha appena firmato un contratto di due anni. L’irlandese lascia così la Kawasaki dopo nove stagioni e sei titoli iridati ma da tempo la Ninja non riesce a supportare le sue ambizioni. Dall’inizio dell’anno ha vinto solo una gara ed è successo quando Bautista era in difficoltà ma solitamente la musica è diversa. Dunque l’anno prossimo si aprirà un nuovo capitolo ma nel frattempo Jonny deve fare i conti con la realtà. A 36 anni ha ancora l’entusiasmo e la grinta di un debuttante ma sono doti che da sole non bastano. Anche se nei test di Aragón è stato il più veloce.

E gli italiani?

C’è un italiano da tenere d’occhio perché da lui sì che potrebbero arrivare sorprese: Danilo Petrucci ha impiegato parecchio tempo per trovare la messa a punto della moto ma ci è riuscito e in quegli stessi test di Aragón con la sua Ducati privata ha ottenuto il secondo miglior tempo, girando quasi 3 decimi di secondo sotto il record. Nelle ultime tre gare è salito quattro volte sul podio. Non dimenticate che quando correva in MotoGP ha vinto due Gran Premi, non è venuto in Superbike per guardare gli altri. Anche Axel Bassani guida una Ducati privata e lui pure ha fame di successi. Diverse volte ci è arrivato vicino e proprio qui lo scorso anno è arrivato due volte sul podio. Il primo italiano in classifica però è Andrea Locatelli, quarto a 24 punti da Rea che lo precede; l’anno prossimo si ritroveranno nella stessa squadra, in Yamaha, e sarà importante farsi valere. Nel frattempo Andrea ha puntato tutto sulla regolarità, finora è mancato il guizzo ma su 24 gare disputate nel 2023 ha segnato un solo zero: un bel martello…

Resta l’incognita Michael Ruben Rinaldi: più volte ha ottenuto risultati al di sotto delle aspettative ma in qualche occasione ha lasciato tutti con un palmo di naso per la sua velocità, e quattro volte è salito sul podio. Qualche asso nella manica ce l’ha ma non sai mai quando lo tirerà fuori. Un po’ come Alex Lowes, attuale compagno di squadra di Rea dall’andamento ondivago. Continuano a faticare le BMW e le Honda, talvolta veloci ma raramente costanti. Sarà interessante vedere cosa farà Razgatlioglu l’anno prossimo, quando sarà nelle file della squadra tedesca. La sua è stata una bella scommessa…

 

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