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La Dakar e il "mal d'Africa"

La storia recente della Dakar, nonostante il nome, è legata al Sud America, ma i nostalgici accusano il "mal d'Africa" che riporta alle edizioni che per 30 anni hanno collegato l'Europa alla capitale del Senegal. Ecco alcuni video per ricordare gli anni gloriosi e il mito di Fabrizio Meoni 

La Dakar storica dal 1979 al 2007

Dal 2009 la Dakar non collega più l'Europa alla capitale del Senegal ma si è spostata in Sud America, mantenendo il nome originale ma ambientando la gara fra gli sterrati e i deserti di Perù, Argentina e Cile. Se da un lato le edizioni americane sono state ritenute più tecniche e difficili rispetto alle origini africane, dall'altro molti sentono la nostalgia del continente nero, il cosiddetto "mal d'Africa".Dal 1979, anno della prima edizione organizzata da Thierry Sabine, la Parigi-Dakar ha toccato praticamente tutti i paesi dell'Africa nord-occidentale e parecchi paesi dell'Africa centrale e meridionale nel corso dell'edizione del 1992, quando la corsa arrivò addirittura a Città del Capo, in Sudafrica. I vincitori a due e quattro ruote di questi anni sono delle vere e proprie leggende dello sport come Cyril Neveu, Edi Orioli, Stephan Peterhansel (che prima vinceva in moto, ora in auto), Richard Sainct e Fabrizio Meoni. Anche per quanto riguarda i mezzi la sfida era accesissima, ricordiamo le vittorie dei Boxer BMW nei primi anni '80 e la grande sfida delle "Dakariane" Honda Africa Twin e Yamaha Ténéré, passando per le vittorie della mitica Cagiva Elephant e arrivare all'epoca delle 1000, a cavallo degli anni 2000, vere e proprie navi del deserto. Il 2008 è stato l'anno della svolta, con un'edizione annullata (l'unica nella storia) a causa delle tensioni politiche dopo l'uccisione di 4 turisti francesi in Mauritania, che ha convinto l'organizzazione a cambiare continente lasciando, però, un pezzo importante di storia dello sport in Africa. In questi video rivediamo alcune delle più suggestive immagini delle edizioni storiche, da gustare dal primo all'ultimo fotogramma.








Ricordando Fabrizio Meoni

Ogni anno, nei giorni della Dakar, il ricordo torna alla leggenda italiana del mitico rally Fabrizio Meoni, morto in seguito ad una caduta l'11 gennaio del 2005, durante una speciale di quello che avrebbe dovuto essere il suo ultimo rally. Gli appassionati ricordano Fabrizio come un pilota eccezionale ma soprattutto come una persona genuina e appassionata, che viveva ogni anno la Dakar con un trasporto senza eguali. Un vero a more che l'ha portato a partecipare al suo primo Rally nel 1989, in seguito alla vittoria del campioanto enduro italiano. Nel 1997 Fabrizio viene scelto dalla KTM come pilota ufficiale per partecipare alla Parigi-Dakar e dopo diversi anni di sfortuna (infortuni e rotture mentre si trovava ad un passo dal podio) raggiunge il primo posto nel 2001 e nel 2002. Nel 2005 si era ripromesso di abbandonare la Dakar per dedicarsi alla famiglia (sposato con Elena, 2 figli) e alle sue attività, ma la frattura di due vertebre cervicali e l'arresto cardiaco in quella maledetta speciale della mauritania gli sono stati fatali. Ora Fabrizio è una leggenda, e una fondazione benefica a suo nome porta avanti i progetti che lui stesso aveva cominciato da pilota, raccogliendo fondi e costruendo una scuola in Senegal. 

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