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La collina della vergogna: Ecopneus comincia il prelievo delle gomme abbandonate

Sulle colline senesi, nei dintorni di Rapolano Terme, giacciono abbandonate da anni circa 2.700 tonnellate di pneumatici usati. Una vera e propria discarica di gomme a cielo aperto che mette in pericolo l'ambiente. Ora la società Ecopneus si è impegnata a rimuovere la discarica senza spese per il territorio
È l’ora di pulire!
La questione dello smaltimento dei rifiuti riguarda da vicino il mondo dei motori, tra le parti più impegnative da ricciclare ci sono gli pneumatici. È emblematico il caso della Toscana: sulle splendide colline senesi da oltre dieci anni giacciono abbandonate circa 2.700 tonnellate di pneumatici. La “collina della vergogna”, avrebbe dovuto servire a un imprenditore locale come deposito temporaneo per produrre poi suole in gomma per scarpe. Fallito il progetto, le gomme rimasero e non furono più rimosse. Secondo recenti calcoli si tratta di quasi 300.000 gomme. La “discarica della gomma” era diventata un problema insostenibile dal punto di vista ambientale e turistico. La società Ecopneus ha deciso di farsi carico delle spese per la pulizia della zona: in collaborazione con 12 aziende partner si impegnerà per concludere la bonifica entro l’estate. Le gomme recuperate potrebbero essere riutilizzare per produrre oltre 68 km di strade sicure e fonoassorbenti, oppure 24 campi da calcio in erba sintetica, o ancora soddisfare il fabbisogno energetico di una città come Siena per un quadrimestre. Ecopneus è una società senza scopo di lucro che si occupa della gestione dei pneumatici a "fine viata": in Italia raccoglie oltre 250.000 tonnellate di gomme ogni anno, che poi riutilizza per realizzare altri prodotti riciclati. Il Direttore Generale, Giovanni Corbetta, ha spiegato: “Il sito di Rapolano insiste su una delle aree più belle d’Italia. Riuscire ad intervenire qui significa quindi anche tutelare la bellezza e le qualità del nostro Paese, scongiurando un pericolo per l’ambiente e la salute dei cittadini, senza costi per la comunità e trasformando inoltre quello che era un problema in preziose materie prime seconde per tante utili applicazioni”. Qui sotto un video realizzato con un drone che fa vedere com'è al momento la Collina della vergogna.
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