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Kawasaki rilancia la Ninja ZX-6R: ecco com’è la versione 2024

La ZX-6R non è stata stravolta rispetto al passato e nemmeno ne aveva bisogno; però è stata oggetto di una serie di affinamenti ed è stato rivisto il design. Ecco come cambia e quanto costa

Ritorna la Kawasaki ZX-6R che dal 2021 non veniva più prodotta per l’Europa. Questa estate erano trapelate voci a seguito dell’omologazione della versione 2024 per il mercato americano, ora c’è la certezza visto che la moto è comparsa sul listino della Kawasaki Italia.

 

Progetto migliorato

La ZX-6R non è stata stravolta rispetto al passato, e nemmeno ne aveva bisogno; però è stata oggetto di una serie di affinamenti ed è stato rivisto il design, ispirato alla Ninja ZX-10R. In particolare è cambiato il cupolino: leggermente più bombato rispetto al passato, caratterizzato dagli strati intrecciati che creano un effetto 3D e dalla presa d’aria centrale ridisegnata; i fori sul parabrezza riducono la pressione dietro lo schermo e riducono il buffeting alle alte velocità.

Dietro al cupolino la strumentazione TFT a colori che ora integra il controllo di trazione, la gestione dei freni, il selettore di potenza e il quick shifter, insieme a una serie di nuove funzionalità tra le quali la connettività smartphone e le modalità di guida: ce ne sono quattro (Sport, Strada, Pioggia e Manuale) e intervengono sia sulla risposta del motore, sia sul livello del controllo di trazione.

 

Cambiano i freni

Tra i cambiamenti principali i dischi freno anteriori convenzionali, e non più a margherita come era tradizione della Casa di Akashi. Nello stile sono simili a quelli della ZX-10 R, i due anteriori di 310 mm Ø con pinze monoblocco a 4 pistoncini a fissaggio radiale e pompa radiale, il posteriore di 220 mm Ø con pinza a singolo pistoncino.

Nucleo della ciclistica il telaio perimetrale in fusione di alluminio con la classica sospensione posteriore delle Kawasaki sportive: forcellone a due bracci e leveraggi progressivi a schema Uni Trak, che sollecitano un ammortizzatore a gas con serbatoio separato regolabile nel freno in compressione e in estensione, e nel precarico molla. La forcella è una Showa SFF-BP Big Piston a steli rovesciati di 41 mm Ø anch’essa regolabile in tutte le funzioni, e garantisce 120 mm di escursione, mentre al posteriore la corsa ruota è di 151 mm.

Vengono dichiarati un interasse di 1400 mm con 101 mm di avancorsa, una altezza della sella di 830 mm e un peso in ordine di marcia – cioè con tutti i liquidi, compresi i 17 litri del serbatoio del carburante – di 198 kg.

Misure classiche per gli pneumatici: 120/70 ZR17 M/C (58W) Anteriore e 180/55 ZR17 M/C (73W) Posteriore.

 

Motore sempre 4 cilindri

Il motore è il noto quattro cilindri in linea a quattro tempi raffreddato a liquido di 636 cm³, con misure di alesaggio e corsa 67 x 45,1 mm. La distribuzione è doppio albero a camme in testa a quattro valvole per cilindro, secondo le soluzioni più diffuse per i motori di questa categoria, e l’alimentazione a iniezione con corpi farfallati di 38 mm Ø. La lubrificazione è forzata in bagno d’olio con radiatore di raffreddamento, la frizione è multi disco in bagno d’olio a comando manuale assistito e con sistema antisaltellamento, il cambio è a sei marce.

La conformità alla normativa Euro 5+ ha comportato un leggero calo della potenza massima, scesa da 93,5 kW (127 CV) a 13.500 giri/minuto a 91 kW (124 CV a 13.000 giri/minuto, che diventano 95,2 kW (129 CV) sempre a 13.000 giri/minuto con l’airbox in pressione a tutta velocità. La coppia massima è di 69 Nm (7 kgm) a 10.800 giri/minuto.

 

Colori e prezzo

Due le colorazioni disponibili: Lime Green/Ebony a base verde e Metallic Graphite Grey/Metallic Diablo Black grigio/nera. Il prezzo di listino invece è di 12.790 euro.

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