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Incidente Paul Walker - La teoria del complotto si abbatte anche su di lui

Un sito americano, specializzato in “casi spinosi” e controinformazione, è convinto che Paul Walker sia ancora vivo e che il suo incidente sia stato creato ad arte per “giocare” sull'onda mediatica generata dalla sua scomparsa. Le prove? Le (presunte) risate della fidanzata al momento della morte e il fumo prodotto dalla vettura dopo l'incidente
Alla base di tutto, una risata...
Il web, in particolare quello statunitense, è specializzato in teorie complottistiche, che prendono di mira le celebrità scomparse prematuramente, bersagli ideali per questo giochino perverso. Da Elvis Presley, a Marylin Monroe, passando per Jim Morrison o la nostra Moana Pozzi, sono tante le star credute ancora vive, la cui morte sarebbe avvenuta soltanto per questioni di marketing o per una non meglio precisata scelta di vita. A questo tipo di voci, purtroppo, non si sottraggono neanche alcune star ancora vive, vegete e pimpanti. Su Paul McCartney, ad esempio, girano voci che sia morto da tempo e che quello che continua a tenere concerti in tutto il mondo non sia altro che un sosia...
Insomma, il giochino “stuzzica” e l'America è regina nel cavalcare fenomeni di massa per cui, anche il povero Paul Walker, deceduto qualche settimana fa a seguito di un brutto incidente stradale, è stato vittima di questa mania. Il sito nodisinfo.com, specializzato in questo tipo di notizie, pare sia intenzionato a svelare al mondo che la morte di Walker e del suo amico Rodas sia solo una squallida trovata pubblicitaria. Tra gli indizi fondamentali, la reazione della fidanzata Jasmine a pochissime ore dalla tragedia, secondo il sito americano sarebbe stata immortalata dai fotografi mentre rideva e poi, una volta accortasi degli obiettivi, avrebbe cambiato espressione assumendo un'aria affranta. Altro indizio che nodisinfo.com ritiene fondamentale è l’analisi della fumata prodotta dall’incidente: di colore bianco, colore anomalo da fumata artificiale, piuttosto che la combustione reale di carburante e matieriali infiammabili. Altro particolare che ha destato perplessità è la presenza sul posto, al momento dell’impatto, di un cameraman dotato di strumenti professionali per riprendere l’accaduto, perché era lì si chiedono su nodisinfo? Era tutto programmato? La motivazione di una simile messinscena, secondo i “detective”  del sito, è una sola: denaro. Sfruttare la morte di un attore per godere del tam tam pubblicitario che si viene a creare e lanciare al meglio il settimo apputamento della saga Fast and Furious che negli anni avrebbe perso un po' troppo appeal. C'è qualcuno disposto a crederci?
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