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Honda Italia, fuori da Confindustria e causa con Di Lorenzo

La filiale italiana con sede ad Atessa ha deciso di uscire dall’organizzazione perché non si sente più in linea con le politiche del gruppo. In più ha deciso di “dichiarare guerra” a Silvio Di Lorenzo, ex vice presidente Honda Italia colpevole di aver richiesto una serie di forniture rivelatesi dannose per la casa stessa
Luglio "caldo"
Honda Italia ha comunicato l’intenzione di uscire da Confindustria. A comunicarlo il segretario UILM Nicola Manzi: “Con nostro rammarico, la Honda ha annunciato l’uscita da Confindustria, perché non si riconosce nelle recenti politiche dell’Associazione.” La notizia è arrivata in coda a una riunione sindacale dei vertici Honda con Uilm Pescara e, in questa sede, i dirigenti della casa dell’ala dorata hanno anche confermato la notizia secondo cui la casa avrebbe citato in giudizio l’ex vice presidente Honda Italia Silvio di Lorenzo e altri soggetti. Il motivo è relativo ad alcune forniture da lui commissionate quando era amministratore Honda e che si ritengono essere state per la casa fonte di consistenti danni.
Silvio Di Lorenzo è stato vice presidente esecutivo di Honda Italia e due anni fa ha lasciato l'azienda per andare in pensione. L’addio è arrivato a 30 anni dal suo ingresso nella società, dove ha ricoperto incarichi di sempre maggiore responsabilità da Manager degli Acquisti, a Direttore del Personale, fino a diventare Consigliere di Amministrazione e vice presidente Esecutivo già dal 2000. In merito a ciò e alla successiva scelta di uscire da Confindustria, Manzi ci ha tenuto a precisare che: “Alla proprietà della Honda Italia chiediamo di continuare a dare fiducia a tutti i dipendenti dello stabilimento di Atessa e del territorio, e ci auguriamo che abbia adottato azioni concrete anche a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie, che non possono pagare per eventuali comportamenti anomali del singolo.”
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