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Gibraltar Race: Helmut Frauwallner, il dominatore della classifica

Dopo una settimana di gara, emergono tra i partecipanti diversi modi di vivere la Gibraltar Race. C’è chi cerca il divertimento nella guida, chi privilegia il lato paesaggistico dell’itinerario, chi preferisce puntare sui rapporti di amicizia che si instaurano al bivacco. Ma che anche chi, come Helmut Frauwallner, punta tutto sulla vittoria
Il campione della prima edizione
Taciturno e un po’ defilato, certamente poco loquace e con uno sguardo glaciale che punta dritto all’obiettivo. Alla Gibraltar Race 2017 Helmut Helly Frauwallner lascia che a parlare per lui siano i suoi occhi. Di un azzurro raggelante che gli dona un’espressione imperturbabile, ma che tuttavia si addolciscono quando ci si scambia qualche parola nel relax della sera al bivacco. È un pilota che vuole vincere, questo austriaco di mezza età arrivato da Bairisch Kolldorf organizzato alla perfezione con pick-up, il figlio André che lo assiste, e ogni tipo di attrezzatura utile in un contesto di gara itinerante. Padre e figlio sono indipendenti, affiatati e seri, e vivono la Black-Sea-Gibraltar da professionisti. Non è un caso, infatti, che Helly guidi la classifica fin dal primo giorno e che sia il campione in carica della manifestazione, che l’anno scorso ha visto sui tracciati di gara entrambi, sempre vicini anche nei risultati, tanto da portarsi a casa primo e secondo posto dell’Athens-Gibraltar 2016.
Frauwallner non è feroce e aggressivo o, meglio, non lo è fuori dalle speciali. In realtà possiede un temperamento mite e pacato, mai una contestazione, mai un'uscita polemica, mai un comportamento fuori luogo. Un atteggiamento che è finalizzato al risultato a lungo termine, che si esprime in tutta la sua indole battagliera in gara, per poi tornare, finita la giornata, a una calma apparente. Costanza e regolarità sono le qualità che si stanno dimostrando vincenti per dominare la Gibraltar Race. Tra tanti piloti scalpitanti e personalità prorompenti, Helly lascia spazio solo i fatti dimostrando che, più del clamore, a fare la differenza è la strategia: giocarsela al 70%, guidando al di sotto dei propri limiti per non incorrere in cadute o imprevisti, mantenere un profilo basso che passa quasi inosservato senza apparire minaccioso. Lui lascia sfogare gli altri e, intanto, si mantiene in vetta facendo a ogni tappa un passo in avanti, senza scombussolamenti di classifica. Proprio come nella prima edizione, giorno dopo giorno sta confermando la sua supremazia.
Frauwallner, da pilota professionista qual è, sta gareggiando con una Yamaha WR450. Scomoda nei tratti asfaltati, agile e leggera in offroad, gli permette di superare con successo anche le prove speciali più ardue. Con disinvoltura riesce a proseguire dove i bicilindrici - posseduti dal concorrente tipo della Gibraltar Race, competizione ideata per amatori che, intenzionalmente, ha voluto dimostrare che anche questo genere di moto può gareggiare - incontrano qualche difficoltà in più, pagando il prezzo del peso e della minore maneggevolezza.
Padre e figlio, inseparabili anche se non più in gara insieme, conservano un rapporto di complicità, collaborazione e fiducia. Poca vita sociale nel bivacco per loro, ma molta concentrazione sulla gara e manutenzione alla moto. Niente di strano, semplicemente un altro dei tanti modi in cui si può vivere una manifestazione come la Gibraltar Race: avventurosa, imprevedibile e versatile.

Ph. Alessio Corradini
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