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Furti moto, banda di ladri arrestata a Napoli; spedivano le moto in Africa

Nel capoluogo campano i carabinieri hanno scoperto in un container cinque tra Ducati, Harley Davidson e Bmw rubate, pronte per salpare verso l’Africa. È scattato il fermo per sei immigrati accusati di ricettazione. Il sospetto è che facciano parte di un giro più grande
Verso il Continente Nero
Il valore delle moto in partenza per lidi lontani è piuttosto consistente, intorno ai 15-16mila euro. Quindi un grosso bottino che i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli hanno scoperto quasi per caso, prima che partisse per La Spezia e, da lì, verso l'Africa del Nord. E pare che non sia questo il primo carico, ma l’ennesimo di un fiorente mercato. L’8 aprile scorso, un controllo all’interno di un container in un’area di parcheggio ha colto sei extracomunitari intenti in alcuni traffici che hanno insospettito i carabinieri. Alla domanda su cosa stessero facendo la risposta è stata che stavano caricando materassi, generi alimentari e bagagli vari perché in partenza per l’Africa. I militari hanno voluto andare a fondo in questa storia e, perquisendo i container, hanno scoperto grossi pacchi che contenevano cinque moto nuove di pacca e smontate: due Harley Davidson, due Bmw e una Ducati. C’erano perfino le targhe. Nonostante le rimostranze degli extracomunitari, che hanno mostrano una fattura di accompagnamento (ma per generi alimentari!), questi sono stati portati in caserma e arrestati per ricettazione. Col proseguire delle indagini si è poi scoperto che degli arrestati due sono cittadini dello Sri Lanka e non hanno una residenza, gli altri sono nigeriani e abitano nel centro di Napoli, tra il quartiere Sanità e i Quartieri Spagnoli. Le moto rubate sono state “prelevate” tra Chiaia e il Vomero: i furti sono stati denunciati dai proprietari nella seconda metà di marzo. Secondo gli inquirenti le moto fanno parte di una lista di ordini arrivata dall’Africa. Nel giro farebbero parte anche alcune officine compiacenti dove le moto venivano smontate e impacchettate; la targa veniva poi regolarmente rimontata sulla moto una volta all’estero. Tanto poi chi controlla laggiù? Fortunatamente, questa volta è andato loro male: la speranza è che l’indagine riesca ad arrivare agli organizzatori del giro di moto rubate.
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