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Flying Rooster: ecco la special made in Giacarta

Giacarta, capitale dell’Indonesia, è una città unica e bizzarra e così, sembrerebbe, anche le motociclette che è possibile vedere sfrecciare per le sue strade. Quella che vi presentiamo oggi è stata realizzata da un customizer del luogo in occasione dell’importante evento Kustomfest: l’artigiano ha scelto una ricetta capace di coniugare lo stile USA con i sapori tipici del Sudest asiatico
Il gallo può volare?
Una moto davvero particolare, nata in una città altrettanto unica ed affascinante, Giacarta. La storia di “Flying Rooster”, questo il nome della moto, inizia però molto lontano dall’Asia e con il nome tutto americano della factory CycleWerks con sede nell'Ohio. A Cleveland, Scott Colosimo disegna, progetta e vende motociclette dallo stile retrò e dal carattere fortemente personalizzato; un giorno, presa la decisione di lanciare il marchio CCW (Cleveland CycleWerks) nel sudest asiatico, sceglie come evento il Kustomfest di Giacarta: Scott dà 10 moto in mano ai dieci migliori costumizzatori di tutta l’indonesia, un budget uguale per tutti ed un mese di tempo. Quella che vediamo in foto è il risultato del lavoro operato da Rizqi Pratama di Lemb Inc su una Heist 250. L’artigiano-artista-tuttofare, come lo stesso Scott ha definito il costruttore indonesiano, ha cominciato il proprio lavoro basandosi sul proptipo classico dell'auto americana e sviluppando da esso la propria idea. Tra i particolari che primi balzano agli occhi c'è senza dubbio la carrozzeria ribaltabile, che, insieme al forcellone lungo, ricorda un gallo che tenta di spiccare il volo; ecco dunque spiegato il significato del nome. Il lavoro svolto da Rizqi è però davvero certosino e va oltre l'aspetto estetico, a cominciare dal motore, che è stato smontato, ridipinto e lucidato, mentre il carburatore è stato sottoposto ad una quasi totale riprogettazione nel tentativo di guadagnare quanta più potenza possibile. Il nuovo gruppo pignone-catena e freno a tamburo donano, così come fanno le pedane in acciaio satinato, un aspetto indubbiamente retrò alla moto che, grazie al lavoro di Rizqi, vanta molte altre parti realizzate a mano. Del “gallo” è stata ridisegnata anche la testa: le piastre in alluminio, i semi manubri, la lunga forcella ed il piccolo faro sono tutti cromati, mentre lo scarico, basso e leggermente spostato a lato, è stato internamente ridipinto dello stesso rosso del piumaggio del“Flyng Rooster”.
La vera chicca però sono le ali ribaltabili in vetroresina, sotto le quali il costumizzatore ha nascosto un nuovo serbatoio ricavato da uno scooter. La resistente ossatura in alluminio, pur essendo davvero leggera, non sarà forse sufficiente a permettere al gallo di spiccare il volo, ma contribuisce senza dubbio a rendere quanta strana creatura unica ed eccezionale.
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