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EICMA 2022 - Honda XL750 Transalp, dati tecnici e caratteristiche

C’era molta attesa per quella che a tutti gli effetti è l’erede di una tradizione gloriosa, naturalmente della prima Transalp è rimasto solo lo spirito e nemmeno il motore ha più la medesima architettura: ora è lo stesso bicilindrico parallelo di 755 cm³ della CB750 Hornet e offre prestazioni all’altezza dei tempi
Dopo molte anticipazioni a mezza voce, foto “rubate” dei prototipi e tante chiacchiere, finalmente la Honda XL750 Transalp è arrivata. C’era molta attesa per quella che a tutti gli effetti è l’erede di una tradizione gloriosa: risale al 1986 la presentazione della prima Transalp con motore bicilindrico a V  di 583 cm³, seguita nel 2000 dalla XL650V Transalp che portava la cilindrata a 647 cm³ e nel 2008 dalla XL7000V Transalp di 680 cm³.
 


La storia della crossover giapponese va di pari passo con quella del segmento adventure e la nuova XL750 Transalp si ispira alla formula che ne decretò il successo fin dall’inizio: una estrema versatilità che la rende in grado di cavarsela bene sia nei viaggi sulle lunghe distanze sia nel diporto urbano, e all’occorrenza anche in qualche percorso di fuoristrada leggero.



Linea ispirata alle origini
La linea in qualche modo richiama le origini, naturalmente reinterpretate in chiave moderna con una carenatura e un parabrezza studiati per trovare il massimo equilibrio tra aerodinamicità e protezione dal vento. Così nella terna di livree disponibili non poteva mancare il classico Tricolour della progenitrice XL600V. La scelta è fra Ross White (Tricolour) con cerchi color oro, Mat Iridium Gray Metallic e Mat Ballistic Black Metallic.



Motore da 92 CV
Naturalmente delle origini è rimasto solo lo spirito e nemmeno il motore ha più la medesima architettura. Ora è lo stesso bicilindrico parallelo di 755 cm³ della CB750 Hornet e offre prestazioni all’altezza dei tempi: 92 CV (67,5 kW) a 9.500 giri/minuto e 75 Nm di coppia a 7.250 giri/minuto, con la possibilità di cucirsi l’erogazione su misura attraverso gli ausili elettronici. Il motore ha la distribuzione Unicam a quattro valvole per cilindro usata anche sui modelli della gamma CRF, e condotti di aspirazione discendenti con canali di aspirazione a vortice (Vortex Flotw Duct) che migliorano il riempimento e la combustione, mentre l’albero motore con le manovelle a 270° regala al propulsore una maggiore personalità, migliora il tiro e anche l’accelerazione. La trasmissione primaria viene impiegata anche per comandare il contralbero di equilibratura, la frizione assistita e con antisaltellamento, dotata di dischi F.C.C Leaning Segment (FLS), riduce la coppia di trascinamento del 30%, per un minor sforzo alla leva e una azione più fluida dei cambio a sei rapporti.

Cinque riding mode
Abbonda l’elettronica: ci sono 5 riding mode (Sport, Standard, Rain, Gravel e User), l’ultimo dei quali completamente personalizzabile. Sono disponibili 4 livelli di erogazione della potenza e 3 di freno motore, il controllo di trazione integra il controllo anti impennata e ci sono 5 livelli di intervento con la possibilità di disattivarli, così come è possibile disattivare l’ABS posteriore. La modalità User permette di selezionare liberamente tutti i parametri con scelte personalizzate; nelle altre, i parametri si combinano in configurazioni differenti a seconda del mode prescelto.



Telaio in acciaio
Il telaio in acciaio con struttura a diamante assomiglia a quello della CB500X, ma i progettisti lo hanno modificato nello spessore dei tubi, nelle parti di rinforzo e anche negli attacchi, riducendone il peso del 10%; il telaietto reggisella è in tubi di acciaio ad alta resistenza, per assecondare la vocazione turistica con possibilità di escursioni fuoristrada della Transalp.
Per quanto riguarda le sospensioni, Honda si è rivolta a Showa per la forcella SFF-CA con steli di 43 mm di diametro,  che offre una corsa di 200 mm ed è regolabile nel precarico molla; al posteriore il sistema Pro-Link a leveraggi progressivi permette un’escursione ruota di 190 mm ed è controllato da un ammortizzatore Showa con serbatoio separato regolabile nel precarico.
Le misure delle ruote a raggi sono fuoristradistiche: 21” davanti e 18” dietro, con pneumatici Metzeler Karoo Street o Dunlop Mixtour nelle misure 90/90-21 e 150/70-18. Freni a margherita sia all’anteriore sia al posteriore: rispettivamente due dischi di 310 mm di diametro con pinze a due pistoncini e uno di 256 mm con pinza a singolo pistoncino, naturalmente con l’ABS a due canali.
Il quadro strumenti, infine, è costituito da un cruscotto TFT a colori da 5” con possibilità di connessione allo smartphone, ci sono le luci full LED e gli indicatori di direzione a disattivazione automatica; sotto la sella del passeggero c’è una presa USB.

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