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Ducati Scrambler Club Italia, fuoriserie per pochi

Realizzata dalla casa di Borgo Panigale secondo i gusti e le indicazioni dei futuri proprietari, la Scrambler Club Italia è forse la più bella tra le "piccole" bolognesi realizzate finora. Solo venti gli esemplari previsti, rifiniti e numerati come multipli d'arte, già tutti venduti ai soci del più esclusivo gruppo di appassionati di motori italiani. E per chi non la potrà comprare? Tante idee da copiare...
Una moto personalizzata è abbastanza normale, di questi tempi. Ma non è normale che sia la casa costruttrice a progettarla e costruirla secondo i gusti dei futuri proprietari. E lo è ancora meno se la casa in questione è Ducati e la "fuoriserie" viene realizzata addirittura da Andrea Ferraresi, il direttore del Centro Stile.
In effetti tutto sembra incredibile nella storia della Scrambler Club Italia, la serie limitata presentata ai soci del Club qualche giorno fa con un evento "on the road" sulle strade della Val Trebbia e della "bassa" piacentina fino al Castello di San Pietro in Cerro (lo vedete nelle foto). Ma queste sono le cose che succedono quando c'è di mezzo la Scuderia Club Italia: una associazione culturale poco conosciuta dal grande pubblico ma molto attiva dagli anni 80 a oggi nella promozione, valorizzazione e conservazione delle più belle automobili italiane, stradali e da corsa, preservando il patrimonio di cultura motoristica del nostro Paese. I soci sono grandi collezionisti proprietari di auto storiche leggendarie, ma sono soprattutto grandi appassionati di motori che cercano (e si possono permettere) le cose più belle. E così negli anni sono state realizzate per loro alcune serie limitate di automobili, moto, biciclette e orologi, tutte contraddistinte dallo scudetto che compare anche sul serbatoio della nuova Ducati Scrambler Club Italia.

Sigle discrete per appassionati: lo scudetto del Club Italia sul serbatoio (appena dietro il tappo ricavato dal pieno) e il logo Scrambler sui coperchietti in alluminio

Delta, Monster e Scrambler
La nuova Scrambler non è la prima moto realizzata per il Club Italia. Ce n'era già stata un'altra e anche quella volta era una Ducati: la Monster 900 Club Italia realizzata in 36 esemplari su progetto di Piero Ferrari, riconoscibile per la verniciatura in rosso "vintage Ferrari" (lo stesso rosso scuro delle vetture da corsa del Cavallino degli anni 50), la sella rivestita in pelle color cuoio chiaro di Schedoni (usata per gli interni delle vetture di Maranello degli anni 70), alcuni particolari tipici delle moto da corsa e infine il numero di serie e il nome del proprietario stampati sul cannotto di sterzo.
La nuova Scrambler come colori si ricollega invece alla prima di tutte le "fuoriserie" per i soci del Club: la Lancia Delta HF Integrale Evoluzione 16V Club Italia, realizzata in soli 15 esemplari numerati e dipinti in blu scuro con rivestimenti interni in pelle Poltrona Frau rossa. Esattamente la stessa pelle pregiata (ma robustissima) che riveste la sella di questa Scrambler con il logo Club Italia ricamato dietro.  

La Lancia Delta HF Integrale Evoluzione 16V Club Italia fu a prima "serie speciale" realizzata in 15 esemplari nel 1992, mentre nel 1995 arrivò la Ducati Monster 900 Club Italia curata da Piero Ferrari e ispirata alle vetture storiche di Maranello 

Tanti spunti... per chi non l'avrà
Spettacolare (soprattutto al sole) la verniciatura in blu "metal flake" del serbatoio, esaltata dal sottoguancia rosso brillante che spunta dai fianchetti del serbatoio dipinti nello stesso blu, sui quali compare un insolito logo Scrambler Ducati simile a quello disegnato nel 1975 da Giorgetto Giugiaro. Il telaio della moto è verniciato nello stesso blu del serbatoio, mentre il telaietto posteriore è in alluminio naturale, come i parafanghi anteriore e posteriore ravvivati dalla fascia centrale tricolore. Belli i cerchi a raggi, con canale e raggi di colore nero. Sul telaio è applicata (in posizione discreta e poco visibile) la targhetta in alluminio numerata che contraddistingue ciascun esemplare della serie limitata. Per questa speciale versione, la base tecnica dello Scrambler 1100 Sport PRO è stata inoltre arricchita con i silenziatori omologati in titanio Termignoni e il tappo serbatoio in alluminio ricavato dal pieno, sotto al quale è presente il logo a scudetto del Club Italia. Gli indicatori di direzione a led hanno il corpo in alluminio ricavato dal pieno, così come le leve freno e frizione, i coperchi per i serbatoietti delle pompe freno e frizione, le borchie telaio e le pedane poggiapiedi. La griglia protettiva per il proiettore rende il look frontale dello Scrambler Ducati Club Italia aggressivo e originale, mentre le manopole riscaldate garantiscono comfort e praticità per l’uso della moto nelle stagioni più fredde. Insieme alla moto i fortunati proprietari riceveranno il telo coprimoto visibile nelle foto, nonché un casco Bell dipinto nello stesso blu del serbatoio. 

A sinistra ecco Giulio Malagoli, Andrea Ferraresi e Claudio De Angeli (i "padri" ducatisti della serie speciale) insieme al presidente del Club Italia Umberto Rossi di Montelera, sulla destra. Con la moto viene consegnato un casco Bell rigorosamente in tinta col serbatoio

La beneficienza è compresa nel prezzo
I venti fortunati soci del Club Italia che hanno prenotato la loro Scrambler personale verseranno a Ducati 20.500 euro: 20.000 per la moto e 500 come donazione per #raceagainstCovid, la raccolta fondi organizzata da Ducati per sostenere i programmi di riabilitazione post Covid-19 del Policlinico di S.Orsola di Bologna.
Una curiosità finale: Luca Grandori (l'uomo che diede vita negli anni 80 al Club Italia) amava le auto alla follia, le moto meno. Anzi, non gli piacevano affatto, anche se fu proprio Grandori a mandare in edicola nel 1989 MotoCapital, un giornale che ha influenzato tutte le pubblicazione lifestyle del settore moto nate in seguito. Ma chi lavorava con lui sostiene che questa Scrambler Club Italia blu con la sella in pelle rossa (l'accostamento che amava di più) probabilmente gli sarebbe piaciuta... come è piaciuta a noi.  
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