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David Castera è il nuovo direttore della Dakar che, forse, cambia continente

Sembra davvero che il secondo trasloco della gara più dura del mondo sia cosa fatta e che, dall’anno prossimo, il rally solcherà le piste dell’Arabia Saudita. In attesa dell’ufficialità arriva un’altra notizia che conferma i rumors dell’ultimo periodo e che riguarda il cambio al vertice della competizione: David Castera è il nuovo direttore della Dakar e prende il posto di Etienne Lavigne
Il nuovo corso della Dakar
Quando si parla di Dakar è difficile trattenersi dal commentare le informazioni che ruotano attorno al suo grande mondo, anche quando manca l’ufficialità. Ogni anno escono indiscrezioni riguardanti percorso, Paesi coinvolti e, ultimamente, difficoltà riscontrate dalla Amaury Sport Organization, la società organizzatrice del rally, in quella che, dal 2009, è la nuova casa della manifestazione motoristica, ovvero il Sud America.
Quest’anno, però, sembra che ci sia davvero un cambiamento in atto, tanto che la ASO ha riportato a casa tutto il materiale della logistica sudamericana e i segnali di un trasloco ci sono tutti.
Quella del 2019 è stata l’edizione un po’ sottotono del 100% Perù, più breve e circoscritta in un unico Paese e, alla luce dei nuovi sviluppi, fa pensare sia stata una scelta dovuta (anche) ai progetti legati al 2020. Dopo undici edizioni, dunque, la Dakar si prepara per un altro, mastodontico, trasferimento e pare che la nuova destinazione sarà l’Arabia Saudita.
Si dice che ormai sia cosa fatta e non è l’unica novità. La competizione, infatti, da oggi ha un nuovo direttore dopo il passo indietro di Etienne Lavigne, che rimarrà tuttavia parte della Amaury Sport Organisation. A prendere il suo posto è David Castera, quello che è stato il direttore sportivo prima dell’arrivo del cinque volte campione su KTM Marc Coma e che,  negli ultimi anni, è stato il navigatore di Cyril Despres e Stéphane Peterhansel nella categoria auto.
Indubbiamente, la presenza di una figura ai vertici che indossa i panni del manager dopo aver smesso quelli da copilota non potrà che essere un valore aggiunto per i concorrenti della Dakar, che in questo modo saranno diretti da una persona che comprende realmente le loro esigenze grazie a una visione più completa su ciò che significa correre una gara di questa portata.
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