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Dakar 2017, Coma: “Sarà la più dura disputata in Sudamerica”

Dakar news – Il cinque volte campione della Dakar è al suo secondo anno da direttore sportivo ed è convinto che questa edizione del rally sarà davvero la più difficile. I piloti saranno in altitudine per sei giorni e dovranno affrontare tappe che richiederanno esperienza e capacità di navigazione. Su un possibile ritorno in Africa ha detto: “La situazione geopolitica al momento non ce lo consente”
"Nessun pilota favorito"
Dal 2 al 14 gennaio andrà in scena la Dakar 2017 che partirà dal Paraguay, attraverserà la Bolivia e terminerà in Argentina e Marc Coma, direttore sportivo per il secondo anno consecutivo, assicura: “Sarà la più dura mai realizzata in Sudamerica”. Lo spagnolo ha rilasciato ha spiegato: “Il percorso, il chilometraggio, l'altitudine, le condizioni meteorologiche e le novità nella navigazione renderanno il tutto più difficile ai piloti. In questo percorso si può vedere la mia impronta. Ho potuto inserire un po' la mia maniera di intendere la gara. Abbiamo riportato la navigazione nel posto che si merita, un aspetto che ultimamente aveva perso importanza”. La Dakar continuerà a svolgersi in Sud America? “C'è un dubbio riguardo al futuro, ma credo che in questo continente ci siano ancora tanti posti da scoprire e da conoscere. Abbiamo introdotto un nuovo paese, come il Paraguay, la parte nord dell'Argentina e anche in Bolivia, la strada da Uyuni a La Paz non si conosceva. Proprio in Bolivia la zona dell'altopiano supera i 3500 metri. Saranno sei giorni di altitudine, finora al massimo erano stati due o tre giorni”. Tornare in Africa, al momento, sembra impossibile: “La situazione geopolitica attuale di gran parte dell'Africa del nord non ce lo consente, almeno ad oggi”. Coma ha vinto cinque edizioni della Dakar 2006, 2009, 2011, 2014 e l'ultima nel 2015 e non scarta a priori l'idea di tornare: “Non so. Quello che ora so è che sono coinvolto al 100% nel progetto dell'elaborazione della Dakar”. Infine il catalano ha detto quali sono le sue aspettative: “Non vedo nessun pilota chiaramente favorito nelle varie categorie. In moto Toby Price, vincitore della scorsa edizione, è l'unico che ha già vinto la Dakar e che torna a partecipare, e questo può dargli un piccolo vantaggio. Nelle auto, penso che il cambio di regolamento farà sì che Toyota, Peugeot e Mini saranno a un livello simile, ma i piloti faranno la differenza. Ad ogni modo la Dakar non si deciderà fino al penultimo giorno, i piloti dovranno affrontare situazioni difficili di navigazione”.
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